Instagram genera il panico tra curiosi e spioni
È bastata un'informazione incompleta per mandare in scompiglio gli instagramers sparsi per il mondo. L'idea che Instagram potesse informare l'interessato di eventuali screenshot scattati alle sue foto ha preoccupato tantissimi utenti. Tranquilli però perché le cose non sono così come sembrano!
Instagram e la nuova funzione di notifica
Voglio iniziare con il rassicurarvi: tranquilli, potrete continuare a spiare VIP, amici e nemici su Instagram senza alcun problema perché l'app non invierà alcuna notifica non appena scatterete uno screenshot delle loro foto per condividerle con qualcun altro. La nuova e tanto chiacchierata feature in realtà riguarda solo ed esclusivamente i contenuti temporanei, le Storie create e pensate per rimanere in vita per sole 24 ore. Gli utenti verranno notificati solo quando viene scattato uno schreenshot di una foto o di un video temporaneo inviato privatamente attraverso Instagram Direct. Instagram, come Snapchat, vuole rendere questi momenti unici solo per 24 ore impedendo così ai più curiosi di conservarli all'insaputa del protagonista.
Anche l'autore dello screenshot verrà a modo suo notificato: nella schermata vengono infatti mostrate diverse opzioni tra cui quella che permette di condividere lo scatto. Perché scattare uno screenshot di un contenuto privato se non per condividerlo con qualcun altro? Instagram vi legge nel pensiero e vi fa sapere, in modo funzionale (potrete addirittura modificare l'immagine), di essere al corrente delle vostre intenzioni!
Niente panico quindi, respirate profondamente e state tranquilli perché nessuno può sapere (per ora) cosa fate dietro alla piattaforma se non all'interno dei messaggi istantanei.
Instagram is now telling people when you screenshot their stuff. BITCH pic.twitter.com/jVg6iMZUHY
— Relatable Quotes (@RelatableQuote) November 24, 2016
Internet ed i canali social hanno facilitato la vita ai più curiosi
Il mondo dei social è riuscito a penetrare nelle nostre vite. In un modo o nell'altro ci ritroviamo ogni giorno su Facebook, Instagram, WhatsApp, Snapchat, YouTube, Telegram o su qualsiasi altra piattaforma per comunicare qualcosa a qualcuno. E badate, non vi è nulla di male in questo. Il modo di comunicare è in continua evoluzione.
C'è chi sfrutta più di altri questi nuovi canali ma una cosa è certa: con l'arrivo di internet, con la diffusione degli smartphone e delle piattaforme social, Facebook in primis, i più curiosi hanno trovato la strada spianata per portare avanti le proprie "ricerche". Non a caso è stato coniato un nuovo termine, Cyberstalking, che fa proprio riferimento all'utilizzo di dispositivi informatici di comunicazione come internet, posta elettronica e app di messaggistica istantanea per molestare un individuo, un gruppo o un organizzazione. Da precisare che in questo caso si tratta di una vera e propria devianza comportamentale oltre che di un reato.
L'era digitale ha semplificato la raccolta di informazioni private
L'era digitale ha semplificato la raccolta di informazioni private. Ovviamente è possibile limitare la circolazione dei propri dati su internet non utilizzando certi servizi o sfruttando alcune modalità offerte che consentono di mostrare le informazioni solo a determinati contatti senza renderle pubbliche. Bloccarla completamente è però difficile e comporta una sorta di "isolamento digitale" (perdonatemi il termine) non così semplice da portare avanti se si pensa a tutti gli strumenti che quotidianamente utilizziamo non solo per divertimento ma anche per lavoro.
Ricordo quando durante una lezione d'inglese alle superiori l'insegnante ci aveva fatto leggere la storia di questa famiglia statunitense dove i genitori avevano deciso di far crescere i propri figli senza la TV in casa. Le conseguenze? Positive per quanto riguarda la comunicazione in famiglia ed il tempo trascorso insieme, più complicate al di fuori delle mura di casa. I bambini dovevano infatti confrontarsi ogni giorno con i propri compagni di classe che parlavano di nuovi cartoni animati, film o programmi trasmessi in TV di cui loro non sapevano nulla sentendosi così isolati. La stessa situazione veniva vissuta dai genitori in ambito lavorativo. Come si può vivere senza TV si può quindi vivere anche senza gli odierni canali di comunicazione, basta considerare le conseguenze e trovare il giusto compromesso.
E se una funzione anti-stalking arrivasse su WhatsApp?
Anche Telegram informa gli altri partecipanti della chat nel caso in cui uno dei membri immortali la conversazione con uno screenshot. Questa feature è però prerogativa delle chat segrete. Su WhatsApp, per il momento, non troviamo ancora traccia di un'opzione di questo tipo ma chissà, all'interno di uno dei frequenti update dell'app, potrebbe comparire.
Ma come reagireste se WhatsApp introducesse le notifiche per gli screenshot scattati a qualsiasi conversazione? Dite la verità, è capitato più di una volta anche a voi di immortalare in uno screenshot una coversazione fatta con un amico per poi inviarla ad un altro.
Continuereste ad utilizzare l'app semplicemente mettendo a freno la vostra curiosità o andreste alla ricerca di un servizio alternativo?