Huawei potrebbe citare in giudizio gli Stati Uniti questa settimana

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© J. Lekavicius/Shutterstock

Secondo un rapporto del New York Times, questa settimana Huawei citerà in giudizio il governo degli Stati Uniti per aver vietato i suoi prodotti di telecomunicazione tramite le agenzie federali. La società cinese continua a dover far fronte alle accuse del governo americano di costituire una minaccia per la sicurezza, nonostante finora non siano emerse prove o informazioni pubbliche. Questa nuova offensiva di Huawei potrebbe finalmente costringere Trump ad esporre le presunte fonti su cui si basano le accuse.

I nostri lettori avranno probabilmente familiarità con questa saga. Le agenzie di intelligence statunitensi non si fidano di Huawei da anni a causa del rapporto dell'azienda con il Partito Comunista Cinese, nonostante sia obbligatorio un certo livello di autorità governativa all'interno di tutte le imprese cinesi. Tuttavia, Washington continua a fare pressione sulle nazioni alleate in tutto il mondo per cercare di escludere Huawei dalla corsa all'installazione delle infrastrutture 5G nei loro territori, portando ad una sorta di guerra fredda.

Inoltre, bisogna anche tenere conto della questione dello spionaggio aziendale. Il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti ha precedentemente accusato Huawei di aver rubato alcuni segreti commerciali appartenenti T-Mobile e di aver violato le sanzioni statunitensi contro l'Iran, analogamente a quanto accaduto con ZTE. Questo ha fatto sì che il CFO di Huawei, Meng Wanzhou, venga arrestato in Canada per conto degli Stati Uniti, successivamente rilasciata su cauzione.

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Il CFO di Huawei, Meng Wanzhou. / © Huawei

Huawei continua l'offensiva

Huawei e il suo amministratore delegato Ren Zhengfei hanno costantemente mantenuto l'innocenza di fronte alle accuse e la legge cinese non obbliga l'azienda a condividere informazioni sensibili con il governo cinese, anche se questo non significa necessariamente che ciò non stia accadendo. Tuttavia, senza alcuna prova concreta, la società non ha intenzione di accettare tali accuse.

Questo conflitto tra il gigante cinese delle telecomunicazioni e il governo degli Stati Uniti si svolge nel contesto più ampio della crescente guerra commerciale che ha inviato onde d'urto economiche ad altre aziende, non per forza appartenenti al mondo tecnologico. Le potenze mondiali devono necessariamente considerare il loro investimento nelle attrezzature 5G per dare forma al nuovo standard di rete, dunque c'è la possibilità che la Cina possa espandere significativamente la sua influenza geopolitica.

Naturalmente, gli Stati Uniti vorrebbero evitare che ciò avvenga per motivi politici, ma non vi è alcuna base giuridica oggettiva e obiettiva a tali accuse. Probabilmente vedremo la contromossa del governo americano tra pochi giorni.

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