Honor si rinnova: il CEO svela la nuova strategia dell'azienda cinese
Honor è ancora un marchio piuttosto giovane, ma risulta già fortemente apprezzato dal mercato. Al momento, il produttore cinese si trova al quarto posto della classifica tedesca, ma comunque nella top 5 dei maggiori paesi europei. Durante una conversazione con la stampa durante l'evento di lancio del View20 a Parigi, il capo dell'azienda, Georg Zhao, ha mostrato una fiducia piuttosto forte.
Il 2019 è un anno abbastanza decisivo per Honor e i segnali rivelano che sarà un successo. La crescita del 2018 è risultata ben più forte rispetto al 2017 e il posto ricoperto nelle varie classifiche dei produttori di smartphone lo conferma. Siamo solo a gennaio, ma le probabilità che Honor riesca a salire altri gradini sono buone.
Huawei aiuta Honor
Rispondendo alla crescente concorrenza di Xiaomi, Zhao sottolinea le radici simili di entrambe le aziende: "Veniamo entrambi dallo stesso settore e puntiamo ai posti più alti delle classifiche. Tuttavia, per quanto riguarda il commercio al dettaglio dei nostri dispositivi, ci troviamo in una situazione di parità con il nostro concorrente cinese".
La presenza di una casa madre forte è molto utile per Honor. Facendo parte del gruppo Huawei, il brand trae grandi benefici dal lavoro di sviluppo messo in atto dagli ingegneri Huawei, riuscendo a relazionarsi meglio con i rivenditori e i fornitori locali. Inoltre, gli attuali titoli negativi di Huawei non hanno assolutamente inciso sulle performance di Honor per quanto riguarda le vendite. Zhao ha anche fatto riferimento all'arresto di uno dei manager Huawei in Polonia, dichiarando che "è già stato licenziato per la sua condotta".
Il CEO ci tiene poi a sottolineare il fatto che Honor non vende solo smartphone Huawei leggermente modificati. L'interfaccia Magic UI, utilizzata per la prima volta proprio su View20, sarà ulteriormente sviluppata in maniera completamente separata dal team di sviluppo della EMUI di Huawei. L'azienda ha anche la facoltà di prendere le proprie decisioni sull'hardware, come quale sensore di impronte digitali utilizzare, ad esempio. Il nuovo dispositivo dell'azienda lo ha posizionato nella parte posteriore perché, secondo Honor, quelli integrati nel display sono ancora troppo lenti e poco precisi.
Dal piccolo al grande nome
Il fatto che Huawei utilizzi questi nuovi sensori di impronte digitali, mentre Honor no, è però dovuto anche alla tecnologia del display. View20, infatti, non utilizza un pannello AMOLED e la retroilluminazione dei pannelli LCD non è sufficiente per poter montare un sensore ottico. La tecnologia a ultrasuoni potrebbe invece funzionare, ma il fatto che i display LCD sono più spessi di quelli OLED avrebbe comunque un effetto negativo.
Per il nuovo anno, Honor ha inoltre deciso di cambiare il suo logo, passando dal minuscolo al maiuscolo: Honor diventa dunque "HONOR". Per Zhao, questo è un simbolo della ripresa del marchio cinese, che ricordiamo non è avvenuto fino alla fine del 2014.
Cosa ne pensate di Honor come marchio e View20 come suo attuale fiore all'occhiello?