Google vuole salvare il mondo...anche se vuol dire esporlo a nuovi pericoli
Google ha iniziato la Google I/O 2018 con un tema importante per essere sicuro di catturare la folla fin dall'inizio: il suo ruolo nella medicina. Google vuole dimostrare come voglia (e possa) aiutare tutti, un'iniziativa lodevole. È davvero filantropia?
Google ha annunciato anni fa di essere impegnato su progetti diversi dalle applicazioni, motori di ricerca, Android e altri argomenti legati a Internet. La maggior parte di questi progetti sono sconosciuti, ma Google ha iniziato questa edizione della Google I/O ricordando a tutti quello che è uno dei suoi cavalli di battaglia: la medicina. Grazie al suo (immenso) potenziale tecnologico ed ai mezzi a sua disposizione, Big G partecipa a modo suo all'evoluzione della scienza medica per aiutare gli utenti.
Sundar Pichai, il CEO di Google, si è espresso sull'importanza della tecnologia per aiutare le persone e migliorare la propria vita quotidiana, passando così dalle stalle alle stelle in quanto il soggetto precedente della conversazione è stato l'evoluzione dell'emoji hamburger e birra. "È chiaro come la tecnologia possa avere un impatto positivo", afferma. Il grande tema tecnologico dell'anno: l'Intelligenza Artificiale rappresenta il futuro in molti settori della medicina.
L'intelligenza artificiale può avere successo dove gli esseri umani, o più precisamente i medici, continuano a fallire. Ad esempio è stata mostrata l'importanza della scansione retinica ed il ruolo che può svolgere nel rilevamento dei rischi cardiovascolari. Se l'occhio umano non è necessariamente in grado di vedere o interpretare tutti gli elementi, l'intelligenza artificiale può stupire.
È molto promettente, nessuno può dire il contrario. Detto questo, solleva diverse questioni. Da un lato, questo tema ci fa (ri)immergere in un dibattito sociale (anche filosofico) in cui possiamo prevedere la sostituzione dei medici con le macchine (anche se gli attori dell'Intelligenza Artificiale preferiscono parlare di complementarietà piuttosto che di sostituzione). Questo può avere conseguenze su molti livelli, ma si parla di un ipotetico futuro, inutile gridare prima di avvertire il dolore, solo per rimanere vigili.
Da un punto di vista generale, che dire di un'azienda che fa fortuna accumulando dati su tutti e che vuole mettersi al servizio delle persone? Migliorare la vita quotidiana dei pazienti è lodevole, approfittarne lo è meno quindi sarà interessante vedere quale compenso Google si aspetta in cambio dei suoi servizi.
Ciò che è certo è che Google sta allungando i suoi tentacoli in molte aree di attività e con un campo così libero davanti a sé, non ha certo intenzione di fermarsi.
Cosa ne pensate della strategia di Google?