Google Now acquisisce Emu e diventa ancora più intelligente

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La notizia è sulla bocca di tutti: "Google ha acquisito Emu", un'applicazione di messagistica che si distingue per un assistente virtuale simile al Siri di Apple. Grazie ad un servizio del genere, Google Now ha la possibilità di diventare ancora più utile ed intelligente, ma forse anche più invasivo.

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Come potrà cambiare Google Now?

Emu sfrutta l'intelligenza virtuale per entrare nei nostri messaggi e rilevare le parti di testo importanti, come i nostri appuntamenti, i nostri impegni ed altri dati rilevanti. Una volta studiati i nostri messaggi, Emu ci suggerirà eventi, hotel e ristoranti nelle vicinanze. In sostanza diventerà il nostro assistente personale, senza darci alcun fastidio. Emu non dovrà fare altro che spiare le nostre conversazioni. Questo porterebbe Google Now al livello successivo, immaginatelo tra qualche anno: questo servizio non ci suggerirà solamente i luoghi nelle nostre vicinanze, come già fa oggi, ma coordinerà tutti i nostri dati, appuntamenti, spostamenti e posizioni per facilitarci la vita al massimo. 

Emu è nata come semplice applicazione Android, ma se Google ha intenzione di continuare a sviluppare Google Now, questo servizio potrebbe catapultarci nel futuro in pochissimo tempo.

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Voi cosa ne pensate? Io rimango scettica, so che il futuro è destinato a diventare sempre pià smart e la nostra vita sempre più controllata dalla tecnologia, non metto in dubbio che un servizio del genere potrebbe tornare utile a moltissimi utenti, soprattutto se parliamo di uomini e donne in carriera, pieni di impegni ed eventi a cui partecipare. Tutto questo controllo inizia però a preoccuparmi, non per fare la paranoica ma in questo modo Google non solo saprà i nostri spostamenti, ma conoscerà anche i nostri impegni e la nostra vita privata. Inquietante non trovate?

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Fonte: Tech Crunch

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Daria Lombardi

Daria Lombardi
Caporedattore

Per lei gli smartphones sono come le scarpe, ne vede uno che le piace e deve assolutamente averlo! Il suo primo dispositivo Android è stato un Samsung Galaxy Mini, e da lì ha capito che non avrebbe mai più tradito il robottino verde. Oggi scrive su AndroidPIT per condividere tutte le sue esperienze con il resto degli appassionati Android.

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