Google I/O è la prova che è ancora Big G a comandare
Google sta raggiungendo una dimensione inaspettata degna della fantascienza anni '90. Con la Google I/O del 2017 Big G dimostra ancora di comandare nel mondo di Internet. Sono molte le stelle che hanno sfilato durante l'evento di quest'anno: intelligenza artificiale, VR, AR, Big Data e soprattutto il machine learning, vale a dire l'apprendimento automatico. Vediamo insieme cosa ha presentato Google durante l'#io17 e perché è ancora il re indiscusso in questo campo.
L'intelligenza artificiale (AI) è il futuro e Google lo domina
L'anno scorso Google presentò Assistant, la voce che esce dal vostro telefono per aiutarvi costantemente. Quest'anno sarà disponibile in altre lingue tra cui francese, italiano, portoghese brasiliano e spagnolo. In inglese è già abbastanza potente e di solito indovina ciò che gli si chiede. Ma, purtroppo, per parlare con lui in italiano dovremmo aspettare fino alla fine dell'anno.
Oltre all'assistente,Google ha portato l'intelligenza artificiale alle immagini. Qualche anno fa abbiamo visto come poter tradurre dei testi dal cinese direttamente attraverso la fotocamera dello smartphone e due anni fa è stato presentato Google Foto. Quest'app include un servizio gratuito di backup per foto e video sul cloud. In risultato è stato che Google ci organizza meglio la vita o, perlomeno, i nostri album fotografici.
L'intelligenza artificiale che inizia a far paura
Google Foto è capace di riconoscere e ordinare le foto in base a ciò che compare negli stessi scatti. Il prossimo passo di cui si è parlato quest'anno sarà inoltre riconoscere le persone che compaiono nelle foto e condividerle con loro automaticamente. A questo punto inizio a spaventarmi. L'intelligenza artificiale di Google è capace di riconoscerci, come nei film di spionaggio.
Questa nuova tecnologia di riconoscimento delle immagini, chiamata Google Lens, insieme a Google Assistant ci renderà la vita più facile. Oltre alla classificazione delle foto, sarà capace di connetterci ad una rete WIFI semplicemente facendo una foto alla parte posteriore del router, lì dove compare il nome e la password della rete. Qualcosa che, invece, abbiamo sempre fatto manualmente.
Ciò che abbiamo visto all'#io17 è solo la punta dell'iceberg dell'AI
In realtà Google Lens e Google Assistant sono solo l'inizio perché dietro di loro si nasconde Google.ai, vale a dire un nuovo dipartimento che supporta tutti gli altri per raggiungere un'intelligenza artificiale avanzata, basata su cloud (con Cloud TPU e Tensor Flow) e capace di apprendere da sola grazie all'Auto Machine Learning.
Tensor Flow è la piattaforma open source di computazione numerica e apprendimento automatico. Attualmente viene utilizzata da aziende prestigiose come SAP o IBM però sta aiutando in generale la ricerca in tutto il mondo. Con questo strumento è possibile diagnosticare le malattie come il cancro tramite l'analisi delle immagini o censire la popolazione animale tramite foto aeree. Le applicazioni sono infinite e lo strumento è, naturalmente, in mano a Google.
Per migliorare la potenza di calcolo di Tensor, Google ha presentato un nuovo hardware: Cloud TPUs. Ogni unità esegue fino a 180 teraflop (100 volte in più della potenza della GPU di una PS4) e viene usata per l'apprendimento della macchina.
Questi investimenti nella tecnologia cloud e dell'intelligenza artificiale porteranno Google all'apice del mondo connesso del XXI secolo.
Google fa le sue assegnazioni nel campo della realtà virtuale
Questa è la parte che ha bisogno di miglioramenti. Google Cardboard è stata una vera rivoluzione. Ha messo la realtà virtuale a disposizione di tutti quelli che avevano uno smartphone. È bella da provare ma non è un'esperienza incredibile tanto quanto quella della Playstation VR o dell'HTC Vive. Cosicché l'anno scorso è arrivata una nuova versione della realtà virtuale di Google: DayDream. Questa nuova versione però non è riuscita a fare tanto quanto la prima. Pensiamo che le esigenze hardware della stessa stiano rallentando il decollo.
Così Google ha iniziato ad assegnare la sua nuova piattaforma di realtà virtuale per smartphone e quest'anno vedremo due visori standalone VR di HTC Vive e di Lenovo. L'obiettivo è creare concorrenza ampliando l'offerta con più dispositivi. Inoltre la prossima estate arriverà Daydream sul Galaxy S8.
In questo ambito era chiaro che Google doveva migliorare e per questo ha cercato un paio di soci che l'avrebbero aiutato a competere con le piattaforme di Sony e Samsung. Dovremmo aspettare l'anno prossimo per vedere dove arriverà in questo ambito.
Che ne pensate? Credete che Google continuerà a comandare nel mondo di internet?
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