Google Daydream View: un sogno ad occhi aperti
Google, con Cardboard, ha messo in piedi una piattaforma VR low cost di successo. Daydream è la sua naturale evoluzione: costo non elevato, ottimo hardware e piattaforma completa. In redazione abbiamo messo insieme tutti i pezzi, il Daydream View (dispositivo Google per la realtà virtuale) e il Pixel XL, e abbiamo testato com'è... sognare ad occhi aperti.
Piccolo accorgimento prima di iniziare: per questa recensione abbiamo avuto la possibilità di testare un Pixel XL sbloccato per Daydream View. Nel corso del test diversi contenuti erano già disponibili ma la piattaforma Daydream è ancora ai primi passi. Inoltre non abbiamo potuto effettuare il test con un altro smartphone.
Daydream: specifiche tecniche della piattaforma VR di Google
Smartphone abilitati alla Daydream non ce ne sono eccetto che, naturalmente, i due Pixel di Google. Questi sono i soli ad avere tutte le carte in regola per avere la certificazione Daydream. Nella "Compatibility Definition" per Android 7.0, tuttavia, ci sono alcuni requisiti di base per poter fantasticare con la VR su device del robottino verde:
- CPU con almeno due core fisici
- Display con diagonale compresa tra 4,7 e 6 pollici
- Display con risoluzione almeno in Full HD, meglio se in Quad HD
- Frame rate di 60 Hz in modalità VR
- Reattività del display (da grigio a grigio e da nero a bianco) inferiore ai 3 millisecondi
- Display che supporti una modalità per cui i pixel, per far uscire la luce, ci impieghino al massimo 5 millisecondi
- Supporto per OpenGL 3.2 e Vulkan
- Una modalità continua di potenza costante
- Bluetooth 4.2 e Bluetooth LE Data Lenght Extension
Per usare Daydream è inoltre necessario avere un dispositivo adatto ed un telecomando. Daydream View è il primo dispositivo Google adatto alla realtà virtuale e sono anche i primi occhiali VR per Daydream. Ecco il suo aspetto:
Esternamente troviamo un tessuto grigio melange. Appena scartati, gli occhiali VR rilasciavano un odore chimico che però è sparito nelle ore successive. Nella parte frontale si trova lo spazio per poter inserire lo smartphone e anche l'alloggio dove è possibile inserire il telecomando.
Daydream non necessita di cavi di ricarica. Il controller, invece, può essere collegato al Pixel XL via Bluetooth. Tramite il port USB di Tipo C è invece possibile ricaricare la batteria.
Pronti... via: inserite lo smartphone nell'apposito spazio e sarete pronti a sognare.
Daydream View: impostazioni e prime prove
Con uno smartphone abilitato a Daydream è necessario scaricare sia l'app apposita che i servizi VR di Google. Dopo aver avviato l'app Daydream ho dovuto eseguire nuovamente il login (ma quando l'app sarà disponible per tutti gli utenti questo passaggio non sarà più necessario). Dopo che il firmware del telecomando è stato aggiornato ho potuto iniziare: un tutorial mi ha mostrato come utilizzare Daydream insegnandomi a calibrare il controller ed a navigare all'interno dei menu. Una pressione prolungata sul tasto home del controller centra nuovamente la visuale, funzione sempre necessaria quando si gioca.
In alcuni giochi il controller è visibile virtualmente sul display. Il menu, in questa interfaccia virtuale, fluttua su sfondi di spazi, panorami ma anche di luoghi cavernosi.
Daydream View: visuale e campo visivo
Ho notato che, principalmente nella schermata del menu principale, la visuale è ristretta. Sono visibili solo circa 90° che per me, considerati i 180° dell'occhio umano, sono appena sufficienti per godere di un'esperienza VR realmente impressionante. Quando ero nella schermata del menu l'impressione che ho avuto è stata quella di essere finito in un oblò. Ma questo effetto, invece, si nota meno nei giochi perché in questi c'è più movimento e quindi, anche con un campo più ristretto, non ho avuto la sensazione che la vista fosse ostruita. La profondità dell'ambiente percepita è invece buona.
Leggermente più problematica è l'impressione legata alla grafica. Indossando Daydream View, infatti, la matrice dei subpixel è riconoscibile ma in confronto al Samsung Gear VR il problema non è poi così pronunciato. Ciò significa che una superficie colorata non risulta continua mentre una superficie nera manca di alcuni dettagli. Quando ci troviamo di fronte a superfici bianche che non sono in movimento, la matrice dei subpixel è visibile, chiaramente.
Daydream View: comodo da indossare
Daydream View pesa 220 grammi e, per tenerlo fermo in testa, c'è solo un elastico. Poiché il mio test è durato per un periodo breve non sono in grado di dire se l'elastico si deformi con facilità o meno. Il regolatore di dimensione è molto sensibile tanto che spesso, quando indossavo Daydream View, ho dovuto risistemarlo.
A seconda della forma del viso è possibile che entri un po' di luce nel dispositivo, aspetto negativo per immergersi al massimo nella VR. Oltretutto ho notato che spesso sul display era presente un po' di polvere quindi, ogni volta che volete usare il device, è bene pulire lo schermo.
Se indossate gli occhiali da vista è possibile usare Daydream View senza problemi, a meno che il vostro modello sia parecchio ingombrante. Il mio collega Eric ha provato Daydream View ed è rimasto soddisfatto della qualità delle immagini pur indossando i suoi occhiali. E sì, anche lui ha notato che la matrice di cui parlavo poco fa è ben visibile.
Daydream View: app e giochi
La lista di giochi creati appositamente per Daydream conta pochi titoli: sono disponibili un paio di giochi e alcune app. Quando impostato in modalità VR le performance del Pixel XL crescono e di conseguenza il metallo della scocca si surriscalda parecchio ma, al contrario di quello che si può pensare, il processore non gira in maniera sensibilmente più bassa. Dopo mezz'ora di utilizzo, seppure lo smartphone scottasse abbastanza, le prestazioni sono risultate le stesse di quelle registrate dopo averlo acceso da un minuto.
App e contenuti video
YouTube, Google Foto e poche altre app sono disponibili nella sezione Daydream del Play Store e possono essere azionate tramite l'app Daydream sia in modalità normale che VR.
YouTube consente l'accesso ad alcuni video a 360 gradi. Ci si può per esempio ritrovare in mezzo al mare nella traiettoria di uno squalo che va alla ricerca di qualcosa da mettere sotto i denti. La VR mostra il tutto a grandezza naturale e vi garantisco che vi prenderà un colpo quando ve lo ritroverete di fronte.
Google Foto è disponibile come app a 360 gradi anche se non è possibile visualizzare tutte le foto. Nel mio account su circa 100 scatti a 360 gradi, ho potuto vederne solo 7 con l'app Daydream. Il fatto che non ci sia la possibilità di scorrere per tutte le proprie istantanee è un grande difetto.
Google Play Film è presente all'appello lasciandoci la possibilità di visualizzare i film o le serie TV come fossimo in un cinema all'aperto. Ma, naturalmente, abbiamo riscontrato qulache problema: il campo visivo è un po' limitato e gli occhi, ormai abituati alla qualità delle immagini Blu-ray, rimarranno un po' delusi. Tuttavia, con degli auricolari abbastanza piccoli da essere indossati insieme a Daydream View, potrete davvero immergervi in un cinema mobile.
I giochi Daydream
Senza dubbio Daydream è pensata per i giochi. Quelli disponibili permettono di farsi un'idea su come appaiono sul dispositivo.
Uno di quelli già disponibili nella home è Mekorama VR. Questo non è un semplice puzzle da costruire pezzo dopo pezzo, ma prevede una sorta di labirinto a più livelli. Tramite il controller possiamo gestire il gioco puntano sulle immagini presenti sul display: ruotare il paesaggio, guidare il robottino, indirizzarlo verso l'uscita. Mekorama VR è divertente, ma costa 4,29 euro.
$ {App-com.martinmagni.mekorama.vr}
Un altro gioco disponibile è Hunters Gate nel quale è necessario liberare il mondo dai demoni. Attraverso alcuni elementi presenti nel gioco è possibile aiutare il nostro eroe a incrementare la sua potenza. Le immagini sono cupe e imponenti, e il cotrollo tramite telecomando è molto semplice ma, anche qui, bisogna tirare fuori 6, 49 euro.
$ {App-com.ClimaxStudios.HuntersGate}
I giochi di Cardboard
I giochi di Daydream sono presenti nel classico app drawer e possono essere lanciati facilmente. Ma che ce ne facciamo delle app Cardboard ottimizzate? Sono ancora valide, seppur con alcune restrizioni. Per esempio con Lamper VR notiamo subito delle differenze. Prima fra tutte non appare nel Launcher di Daydream. Per iniziare il gioco ho dovuto prima aprire Daydream, poi chiuderlo e quindi avviare Lamper VR. Successivamente è partito il tutorial. Infine Lamper VR, per iniziare, mi ha chiesto di premere un tasto all'interno del menu ma ho potuto farlo solo utilizzando il touch screen del telefono, quindi allargando leggermente l'elastico che unisce la parte frontale al resto della scatola.
Per riassumere, in generale i giochi di Cardboard funzionano ma sono difficili da usare. Vedremo se verranno create delle soluzioni per risolvere questo problema.
Daydream View: autonomia
In modalità VR il Pixel XL si riscalda rapidamente. Vale lo stesso per il consumo della batteria? Sì. Naturalmente, data la potenza di calcolo necessaria, il fatto non mi ha sorpreso. La batteria è in grado di resistere per 2 o 3 ore ma, personalmente, dopo mezz'ora ho spento tutto, non per la stanchezza della batteria, ma per quella dei miei occhi!
Daydream View: Prezzo e disponibilità
Daydream View non è disponibile all'acquisto in Italia. Lo si può trovare sul Google Store in diversi Paesi tra cui la Germania (dove il Pixel XL è già sul mercato). Il prezzo? 69 euro.
Daydream View: Conslusioni
Dare un giudizio finale su Daydream, ad oggi, è veramente impossibile: la piattaforma è ancora ai primi passi e non mette a disposizione abbastanza contenuti per poter dare un giudizio finale. Una cosa sicuramente positiva è il fatto che Daydream sia stata resa adattabile per diversi produttori del settore, ma per ora scarseggiano. Ci vorrà ancora un po' di tempo prima di trovare degli smartphone che rispettino tutti i requisiti necessari.
Nel compesso Google ha fatto le scelte giuste. In particolare i requisiti necessari sulla reattività del display e le performance richieste sono giuste e lodevoli, perché in questo modo la qualità dell'esperienza visiva rimane costante. È un peccato, però, che la compatibilità con Cardboard non sia completa.
Andando più nel dettaglio ci sono anche altri aspetti che non vanno: ci possono essere infiltrazioni di luce perché il dispositivo non sempre aderisce bene al viso e per immergersi nella VR non è il massimo. Inoltre la densità dei pixel sulla matrice di visualizzazione dovrebbe essere più elevata e di fatto è maggiore sullo smartphone che su Daydream View.
Allo stato attuale Daydream non è una vera rivoluzione, però la piattaforma ha un grande potenziale e può migliorare significaticamente. Chi possiede un Pixel ed è appassionato di VR può avventurarsi in questo mondo virtuale con Daydream View e vedere con i propri occhi quando descritto finora. Ma, secondo me, ci vorrà ancora qualche generazione di hardware prima che la realtà virtuale raggiunga livelli di qualità adatti a sentirsi davvero in una realtà diversa, parallela, virtuale.
Il tempo che potete passare immersi nella VR con Daydream è variabile da persona a persona. Superata la mezz'ora ho avuto la sensazione di voler scappare da questo mondo virtuale, ho percepito una brutta sensazione agli occhi e a tutto il corpo.
Che ne pensate di Daydream View? Curiosi di provare gli occhiali VR per immergervi in questa esperienza? Fatecelo sapere nei commenti!
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