Perché il 2017 sarà l'anno di Google Assistant
In un anno l'Assistant di Google che utilizza l'intelligenza artificiale ha imparato lingue nuove, ha iniziato a riconoscere varie voci e si è esteso a diverse piattaforme. In altre parole impara e si evolve rapidamente. Disponibile sui due principali sistemi operativi mobili, ecco perché, secondo me, Google Assistant è la tecnologia più interessante che vedremo svilupparsi nel corso del 2017.
Noi di AndroidPIT abbiamo scritto già diversi articoli sul Machine Learning e sull'importanza dell'utilizzo dei vostri dati per sviluppare l'intelligenza artificiale. Ma, in questo caso, non si parlerà delle conseguenze o delle intenzioni dietro l'utilizzo di Google Assistant, bensì dei suoi progressi e delle sue nuove e interessanti feature.
Finalmente Google Assistant saprà interagire anche in italiano e in altre lingue come per esempio il portoghese, il giapponese e il francese. L'intelligenza artificiale di Google è ora disponibile anche sul secondo sistema operativo più utilizzato al mondo, iOS, ed è presente su quasi tutti gli smartphone Android, che sia attraverso Google Now, Foto, Allo o Assistant stesso.
Tra le varie azioni di Google Assistant troviamo anche quella che fa sì che l'app rimanga in ascolto e comunichi con i dispositivi vicini. Così, tornati a casa, potrete utilizzare l'Assistant di Google Home per accendere la luce per esempio, per regolare i climatizzatori o ancora per chiedere gli aggiornamenti sui vostri appuntamenti o sulle news. Potrete finanche chiedergli di mostrarvi le immagini della telecamera di sorveglianza o, semplicemente, di riprodurre un video su YouTube o una playlist su Spotify.
Anche se questo può sembrare lontano dalla realtà di molti, già fa parte delle abitudini quotidiane di alcuni. Negli Stati Uniti, per esempio, Google Home è già disponibile da quasi un anno, Amazon Echo è utilizzato da più di due anni, e questo tipo di apparecchi fa già parte della vita quotidiana di molte persone. La situazione, però, cambierà nel 2017, con l'arrivo sul mercato di numerosi dispositivi compatibili con Google Assistant. Google Home sarà venduto in più Paesi e Google Assistant eserciterà un potere più grande sugli smartphone.
In più le persone potranno introdurre l'intelligenza artificiale del gigante della ricerca nei propri compiti quotidiani: dalla ricezione di semplici notifiche all'acquisto di oggetti. Queste azioni potranno essere compiute senza l'utilizzo di uno smartphone ma, per esempio, di smartwatch o di una Android TV.
Far entrare l'AI nella vostra vita non è facile come inserire la spina nella presa
Non sarà facile far entrare l'intelligenza artificiale nella vostra vita ma, al contrario, ciò dipenderà dalla dedizione che riporrete. Ho da poco comprato Amazon Echo a anche dopo aver letto molto su Alexa e sull'intelligenza artificiale sviluppata da Amazon, riconosco che l'apprendimento di questo device sia stato molto lento. Il dispositivo deve sviluppare delle competenze grazie alle quali potrà controllare le luci della casa (le lampadine dovranno disporre di una connessione senza fili), darvi le news, connettersi al vostro televisore e via dicendo.
Google Home, l'altoparlante sviluppato per supportare Google Assistant, ha bisogno di imparare dall'utente e questo richiede tempo. In compenso questo dispositivo può però comprendere il contesto di una conversazione senza che l'utente debba formulare una domanda precisa. Siri e Alexa, per esempio, non ne sono capaci.
In più l'integrazione di Google Assistant sui servizi di Google gioca anche a favore dell'assistente vocale. Google Maps è molto più precisa di qualunque altro servizio sviluppato da Alexa o Siri. Il motore di ricerca di Google è quasi imbattibile e con Foto e l'imminente lancio di Google Lens sul Play Store, il servizio sarà migliorato ancora di più.
Tutto indica che il 2017 sarà l'anno di Google Assistant
Ciò che abbiamo visto durante la Google I/O 2017 indica chiaramente che Google Assistant e l'intelligenza artificiale quest'anno occuperanno la scena del mondo tech. Investire in questi due ambiti non sarà però sufficiente, ma questo il gigante di Mountain View lo sa, al punto che incoraggia gli sviluppatori ed i produttori a creare delle opportunità in seno all'Assistant stesso. I Cloud TPUs, la nuova generazione di processori che può eseguire gli algoritmi di Machine Learning di Google, sono più rapidi, efficaci, e accessibili, affinché le aziende e gli sviluppatori possano trarne vantaggio.
Infine il 5G ha bisogno di svilupparsi e di estendersi su diversi mercati affinché sia possibile approfittare appieno dell'Internet delle cose. Ma sono sicuro di una cosa: il 2017 sarà l'anno di Google Assistant e delle altre tecnologie di intelligenza artificiale. La ragione sta nel fatto che molte più persone inizieranno ad utilizzare l'Assistant nella loro vita e così capiranno che l'automatizzazione dei compiti quotidiani non è poi così male.