I 4 più grandi flop tech del 2019
Il decennio dei telefoni cellulari sta volgendo al termine e la forza trainante del prossimo decennio tecnologico sarà l'Internet delle cose. Gli smartphone sono in via di estinzione, Huawei continua a lottare con gli Stati Unti, Uber e Facebook stanno perdendo la loro popolarità... sono successe davvero tante cose nel mondo tech durante il 2019 e in questo articolo vi proponiamo i 4 più grossi flop dell'anno! E non si tratta solo di smartphone.
Il problema della saturazione del mercato
Ricordo qualche anno fa quando nel mondo Android c'era qualcosa di nuovo da segnalare quasi ogni giorno. Tutto era emozionante. Il software Android stesso aveva un aspetto spaventoso e non vi erano linee guida grafiche per lo sviluppo di applicazioni. Si gioiva quando la risoluzione dello schermo passava da 180 ppi (per esempio su HTC Dream) a 265 ppi (su Motorola Milestone) perché si potevano ancora vedere chiaramente le differenze. Ricordate: alcuni dei primi smartphone Android avevano un display resistivo invece che capacitivo.
Oggi è diverso. Le risoluzioni di visualizzazione superano tutti i 400 anche se oggi gli schermi sono molto più grandi di 10 anni fa. Non ci sono più cattivi smartphone a condizione che vengano acquistati legalmente qui in Europa. Anche per circa 200 euro è possibile acquistare un valido dispositivo e durevole.
Oggi i produttori devono fare affidamento su acquirenti abituali, spingere su operatori telefonici e su Amazon. Ma non è facile. Quello che rimane è sperimentare e sperare di trovare la ricetta giusta. Questo vale non solo per i produttori di smartphone ma per l'intera industria tecnologica. Ed è cercando nuove soluzione che si può arrivare al successo o fallire, come nei cinque esempi di seguito!
1. Smartphone pieghevoli
Uso il plurale ma riferisco soprattutto al fattore forma del Samsung Galaxy Fold. Non fraintendetemi: mi inchino alla maestria tecnica degli ingegneri Samsung che sono riusciti a progettare un display simile. Ma perché solo questo fattore di forma? A cosa pensava Samsung? Lo smartphone, anche se bello, è troppo ingombrante e difficile da infilare in tasca.
Sembra che Samsung non abbia riflettuto sul concetto di pieghevole. Nella terra degli origami (ok, questa non è la Corea del Sud in sé, ma il Giappone ma non è così distante) si pensava probabilmente che questa fosse una buona idea. Anche il Huawei Mate X non mi ha entusiasmato: nel complesso è più snello tutto ma anche Huawei ha innovato senza alcun criterio.
Per non parlare poi dei prezzi elevatissimi: "Se non c'è un reale vantaggio d'uso dobbiamo almeno renderli degli status symbol, limitare il numero di pezzi ed è così che si riesce a venderli", avranno pensato i responsabili del marketing. Come promemoria, sia il Fold che il Mate X costano più di 2000 euro ciascuno.
Ma la salvezza è a portata di mano. Con il Razr Motorola ha probabilmente raggiunto ciò che Samsung aveva in mente. "Flip invece di Fold" è il motto che convince, un concetto riesumato dal passato che riesce a proporre uno smartphone più compatto e anche più economico.
2: Huawei Mate 30 e il software mancante
Richard Yu conta probabilmente una o due rughe di preoccupazione in più. Il CEO di Huawei, abituato al successo, ha dovuto subire alcune sconfitte, almeno nei paesi occidentali. Lo deve principalmente al presidente degli Stati Uniti Trump che ha usato Huawei principalmente come pedina nella sua guerra commerciale con la Cina. Huawei viene ripetutamente trascinato sul palcoscenico come un giocattolo.
Con il Huawei Mate 30 Pro l'azienda di Shenzhen è davvero riuscita a creare un grande dispositivo completo. Purtroppo però è stata costretta a rilasciarlo senza le applicazioni di Google... difficile da digerire. Proprio quando Huawei lottava per ottenere il primo posto nella classifica dei produttori di smartphone. Non è detta l'ultima parola ma al momento sembra che il produttore cinese debba rinunciare all'idea.
3. Hardware prima, software secondo
Se il 2019 è stato un anno difficile per Huawei, produttori come Xiaomi, Oppo o Realme hanno potuto approfittare del momento e avventurarsi nei nostri mercati. Il marchio di fabbrica di tutti i nuovi arrivati: hardware potente ad un prezzo quasi imbattibile! C'è un altro punto in comune tra questi brand, il software non sempre maturo.
Lo si può vedere molto bene nell'esempio di Mi Note 10. Xiaomi dimostra coraggio e lancia il primo smartphone con una fotocamera da 108 megapixel. Il sensore di immagine sviluppato con Samsung è di per sé un sogno assoluto. Ma il software non tiene testa. Il nostro uomo Stefan ha testato intensamente la fotocamera del Mi Note 10 e ha trovato alcuni punti deboli. Questi sono tutti dovuti al software non ottimizzato per l'hardware.
Ci sono anche altri esempi: il software degli aspirapolvere Roborock o l'applicazione Xiaomi Smart Home. Molte funzioni più piccole funzionano solo in modo mediocre, non sono rappresentate in modo ottimale o addirittura sono ancora in cinese. Il motto sembra spesso essere quello di portare un prodotto sul mercato il più rapidamente possibile e poi di appianare il software in un secondo momento con i reclami dei clienti in arrivo.
Chiunque pensi che questo sia solo un fenomeno puramente cinese si sbaglia. Anche Google, Amazon e Apple hanno lanciato sul mercato quest'anno software difettosi e solo gradualmente hanno eliminato gli errori. Mi dà fastidio. Dal mio punto di vista il software è una componente estremamente importante di un prodotto. Sì, è possibile cambiarlo facilmente in seguito con aggiornamenti ma le aziende dovrebbero (ancora una volta) prestare molta più attenzione a questo settore in futuro e fornire un prodotto il più possibile privo di errori e già ottimizzato per l'hardware.
4. E-scooter e monopattini elettrici
Ero così felice quando ho finalmente iniziato a vedere gli e-scooter ed i monopattini in circolazione: libertà su due ruote, una crociera veloce e quasi senza sforzo attraverso la città e la possibilità di superare facilmente le distanze più lunghe con i mezzi pubblici.
Peccato però per le regolamentazioni che differiscono a livello locale ed il problema dei veicoli parcheggiati ovunque che hanno iniziato ad intralciare i marciapiedi. Per non parlare poi di chi guida questi veicoli: correre ad alta velocità accanto ai pedoni. Per non parlare dell'approccio ecologico e dell'eventuale smaltimento di scooter e monopattini. Per questi motivi per me questi veicoli costituiscono un flop: non per l'idea in sé ma per l'impatto che stanno avendo nelle città e per la gestione da parte di operatori e politici
Questi sono per me i quattro flop tech del 2019. E voi quali mettereste in lista?
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