Facebook comanda la nostra vita online e non lo sappiamo
Questa settimana è stato annunciato che Instagram ha raggiunto il traguardo di un miliardo di download nel Play Store. Questo numero da solo é gio à impressionante, dal momento che solo 18 altre applicazioni hanno raggiunto questo numero. Ma quello che forse nessuno ha notato è che Facebook - proprietario di Instagram - è sempre più presente nella nostra vita online.
Mi spiego: in questa classifica delle 19 applicazioni con più di un miliardo di download, quattro di loro appartengono proprio alla societá di Facebook: la stessa app di Facebook, WhatsApp, Facebook Messenger e Instagram. E generalmente un o smartphone ha inmedia almeno due di questi. Basta pensare che la base di Android è di 1,4 miliardi di utenti.
Facebook possiede quattro app con oltre un miliardo di download. Android ha una base di 1,4 miliardi di utenti. Traete voi le conclusioni
Si noti inoltre che le quattro applicazioni soddisfano alcune delle caratteristiche piú presenti negli smartphone in media: condividono la nostra vita quotidiana e le notizie provenienti da tutto il mondo (Facebook), sono il mezzo per comunicare con la nostra famiglia e gli amici (WhatsApp e Facebook Messenger) e ci fanno condividere le foto effettuate con la fotocamera del nostro telefono (Instagram). E in comune hanno tutte la possibilitá di accesso alla nostra posizione.
La maggior parte della nostra vita quotidiana è accompagnata da Facebook, utilizzando i nostri dati per scopi pubblicitari (pubblicità, video, banner, bot per l'interazione con le aziende etc.), come dopotutto molte aziende digitali sono solite fare. Ma Facebook sembra davvero intenzionata a sfidare Google nei suoi punti di forza.
Facebook como motore di ricerca
Lanciato nel 2013, il motore di ricerca di Facebook é ancora lontano dall'essere paragonato a Google in termini di efficienza, ma sta migliorando sempre più, con risultati più accurati. Se il primo utilizzo é stato semplicemente cercare e trovare contatti e gruppi presenti nel social network, oggi la tendenza va in un'altra direzione.
Quando effettuiamo una ricerca su Facebook, non abbiamo pagine web relative ai termini, come accade in Google ma i risultati sono piú definiti in un certo senso.
Se si cerca ad esempio "migliori ristoranti di San Paolo",nel social network verranno mostrati i risultati mirati per lchi sta effettuando la ricerca, con foto, gruppi, siti, applicazioni ed eventi. Si tratta quindi di una ricerca piú esaustiva e perfezionata secondo le preferenze dell'utente.
Come abbiamo accennato in precdenza, l'accuratezza dei risultati del meccanismo di Facebook ancora non é al passo con Google, ma nulla impedisce l'azienda di Zuckebrberg di sviluppare il proprio algoritmo e superare il gigante Google e chissá potrá perfino mettere a rischio il monopolio che l'azienda californiana si é costruito negli anni.
Foto, social network, comunicazione e ricerche..direi che non ci resta che attendere l'evoluzione di internet e delle sue tendenze per vedere chi avrá la meglio!
E pensate che Facebook si stia giá avvicinando a Google in quetso senso?
Si controlla la nostra vita ma infondo lo sappiamo e glielo permettiamo
Facebook lo vedo quando decido io (non ad ogni notifica) solo dal browser e col cavolo dalla App (che ho cancellato prontamente). Messenger ovviamente stesso discorso, eliminato. Instagram mi interessa meno di zero. WhatsApp ho dovuto metterlo solo perché c'è ancora un mare di gente ottusa che conosce e usa solo quello. Preferisco di gran lunga Telegram. Penso che il mio contributo economico per la combriccola di Zuckerberg sia meno di un euro. Ed è già anche più che troppo.
Magari se invece di installarle direttamente sugli smartphone facessero decidere a chi li smartphone li compra, se installarle o meno, farebbero meno di un miliardo di download. Farmele trovare sullo smartphone e non darmi modo di toglierle (se non sbattendosi a fare il root) non è proprio il massimo della correttezza. Fortunatamente però si possono disattivare. E così ho fatto, infatti. Su Facebook ci vado tramite web, Instagram e Messenger disattivate. WhatsApp volente o nolente, la devo adoperare.
Personalmente ho solo WhatsApp. Di Facebook e simili penso dovrebbero essere censurati perché, così come sono, rappresentano una grave e continua violazione della privacy.
L'altra sera ero a Civitavecchia a cena con amici e una di loro ha pubblicato la cosa ed il giorno dopo tutte le persone di mia conoscenza erano automaticamente e passivamente state messe da Facebook al corrente della cosa. Non dovrebbe essere permesso al sistema il poter informare di un certo fatto tutti coloro che in passato avessero dichiarato di conoscermi
IL fatto che queste applicazioni abbiano lo scopo di fornirci un servizio è chiaro. Il fatto che abbiano come scopo, oltre al precedente anche quello di interessarsi alle nostre abitudini per finalità commerciali, è, checche se ne dica, inequivocabile. La pantomima messa in piedi per dire che tutelano la nostra privacy con algoritmi di crittografia è, in certi casi, un'offesa alla capacità intellettuale di certi utenti. Posso orgogliosamente dire che non ho installato nessuna di queste 4 applicazioni sul mio smartphone. Per il motore di ricerca, Google ha molta esperienza e sarebbe difficile superarlo, certo un conto è fare una ricerca a San Paolo del Brasile, grandissima e conosciutissima città, ed un altro è fare una ricerca altrettanto efficiente in un paesino di provincia di una nazione europea, nel Nord America o in Siberia. Io penso che Facebook può migliorarsi ma lo scontro con Google sarebbe controproducente e molto duro, insomma anche se il paragone è un po' forzato, si rischia la mutua distruzione assicurata che, con i miliardi da spartirsi, non conviene a nessuno