Credo360: ve la sentite di votare ed essere recensiti dai vostri amici? Sicuri?
Recensire ristoranti, bar e hotel è qualcosa di comune ed utile allo stesso tempo: aiuta gli altri utenti a scegliere un determinato luogo o servizio sulla base delle precedenti valutazioni. Ma come la mettiamo quando si tratta di persone? Con Credo360 è possibile recensire i propri contatti e farsi recensire. La vita ci sta sfuggendo di mano?
Credo360: un mondo più onesto basato sulle vostre recensioni
Partiamo dall'inizio, presentandovi quest'app di cui potreste già aver sentito parlare. Non ancora rilasciata ufficialmente, Credo360 è disponibile al download in versione beta sul Play Store.
Come si può vedere dal video ufficiale dell'app, lo scopo è quello di permettere agli utenti di sapere con chi si ha a che fare. Di sapere in anticipo cosa pensano gli altri di quella determinata persona per poter decidere se interagirvi o meno. Live in an honest world, così viene presentata l'app, come una soluzione ad un mondo di sconosciuti nel quale non è facile affacciarsi. Credo360 vuole creare un sistema di affidabilità per interazioni di diverso genere (anche economiche) basato sulle valutazioni personali.
Credo360: come funziona
Ma come funziona esattamente? Come specificato sopra, l'app non è ancora stata rilasciata ufficialmente quindi al momento non tutte le funzioni sono disponibili. L'idea è comunque quella di poter visualizzare l'affidabilità di una persona per poter poi decidere se portare avanti una transazione, ad esempio. L'affidabilità è espressa da un numero il cui valore massimo è 360 (da qui il nome dell'app).
Il punteggio viene determinato dalla frequenza delle interazioni, dalla verifica della propria identità attraverso il collegamento ad altre piattaforme come Linkedin e Facebook, dalle recensioni degli altri utenti. Queste ultime però hanno un peso diverso a seconda del soggetto votante, della sua affidabilità e delle transazioni da questo effettuate.
E' importante specificare che le valutazioni sulla reputazione non arrivano da sconosciuti ma dalla cerchia dei propri contatti. La cerchia si costruisce sulla base dei propri contatti Facebook. Per una vera recensione occorre prima aver interagito o aver effettuato delle transazioni con l'interessato. In questo modo Credo360 vuole fornire un servizio affidabile e non basato su opinioni non verificate.
Su Credo360 potrete conversare come su qualsiasi app di messaggistica ed inviare file, foto comprese. L'app è ancora in versione beta ciò significa che potrete riscontrare problemi e crash durante l'utilizzo, oltre al fatto che non tutte le feature sono state sbloccate.
Un'app che fa paura
Credo360 sembra sia appena venuta fuori da una puntata di Black Mirror, dal 1° episodio della terza stagione, per essere precisi. Per chi di voi non seguisse la serie TV (cosa aspettate a farlo? è un po' ansiogena, va detto, ma per voi amanti della tecnologia e proiettati al futuro, è un must) la puntata Caduta libera è incentrata sull'utilizzo di un'applicazione che permette di votare qualsiasi persona con la quale si abbia a che fare a lavoro, per strada o al supermercato, affidando da 1 a 5 stelle. La media dei voti ricevuti determina il punteggio mostrato accanto alla foto profilo.
Ed è quel punteggio a guidare la vita della protagonista e dell'intera società: un punteggio basso significa non riuscire ad acquistare la propria casa dei sogni, non essere invitati agli eventi mondani, essere discriminato da tutti. Un'app che determina l'ascesa sociale, la felicità delle persone, un'app che influenza così le relazioni, le rende più fasulle che mai, un'app che diventa una vera ossessione portando quasi alla pazzia.
Messa così spaventa, lo so. Ma Black Mirror è Black Mirror e Credo360 non è proprio la stessa cosa. Le valutazioni sono anonime ed arrivano solo dai propri contatti. Niente ansia da prestazione quando si ordina un caffé al bar, si parla con i colleghi o si interagisce con qualsiasi altro sconosciuto. L'app punta poi sulla sfera economica, sul costruire una certa affidabilità per l'acquisto di beni e servizi anche se vi ritroverete comunque a recensire esseri umani e non il piatto di sushi del nuovo ristorante giapponese in centro.
Ciò che spaventa è il fatto che il prossimo passo potrebbe essere simile a quello mostrato nella serie TV. I social media hanno una forte presenza nella vita di tanti, il bisogno di riconoscimento da parte degli altri è qualcosa di naturale, del resto anche Aristotele ci ha definiti degli animali sociali.
Certo, non aveva in mente Facebook e simili piattaforme, ma sappiamo come i social media siano parte del nostro contemporaneo concetto di socialità. E quante volte, se non siete stati voi a dirlo, avete sentito dire "mi ha bloccato su WhatsApp", "hai visto cosa ha scritto/postato su Facebook"? Ciò a dimostrazione del fatto che questi servizi, per quanto si cerchi di starne alla larga, sono presenti ed influenti.
Ma ancora una volta è sempre l'utilizzo che si fa di un servizio, che sia Facebook, WhatsApp, Credo360, a determinare le conseguenze nella nostra quotidianità, nella nostra vita. Credo360 è un'app, una tra tante, con uno scopo. Ora occorrerà attendere per vedere se avrà successo e, nel caso, che conseguenze avrà nella nostra società. E come tutte le app potrà riscuotere un grosso successo o finire nel dimenticatoio.
Voi utilizzereste un'app come Credo360? Vi preoccupa l'evoluzione e l'impatto che simili servizi possono avere nella nostra società sempre più incentrata sull'apparire?
Credo360 mi è piaciuta dall'inizio dell'articolo e credo abbia anche una sua validità d'essere. Il problema, se vogliamo essere sinceri, non può essere un'applicazione che offre risultati pur sempre scaturiti da dati reali, bensì la considerazione che queste valutazioni provengano da Social Network e che per alcuni più una persona li utilizza (o ci vive) più tale persona scende in valutazione e, di conseguenza, hanno meno valore anche le sue valutazioni.
D'altra parte questo è il mondo e non possiamo non accettarlo o far finta che sia differente; la Gente usa i Social, che ci piaccia o meno.
Stavo pensando a quella puntata di Black Mirror e cominciavo a creare la versione 1.0 di questo commento mentre leggevo le prime righe dell'articolo ..... eccoci quindi alla versione 1.1, mi hai fregato!
Dal canto mio cerco di limitare l'utilizzo di ogni tipo di social da sempre, ma devo dire che incontro sempre più spesso amici che si allontanano da quel mondo utile ma pieno di pericoli per la salute mentale. Ora è sempre più "cool" non comparire affatto con una ricerca Google o FaceBook. Ho conosciuto l'assistente personale di un personaggio molto famoso del mondo dello spettacolo, un ragazzo portoghese che va fiero del fatto che online non esiste il suo nome, se non associato ad un omonimo. Utilizza email e telefono. STOP. Personaggio affascinante, credetemi, alla fine della serata era lui quello scelto dalle signore per essere accompagnate a casa (e si sa poi come va a finire....).
Non so, mi sbaglio probabilmente, ma quello dei social ho l'impressione che sia un mondo arrivato ad un'apice carico di una marmaglia informe e massificata e che l'andazzo di chi davvero ci tiene alla propria reputazione, velata da un certo mistero, sia quello di mantenersi alla larga dalle condivisioni di tramonti in riva al mare e selfie al pub sulla spiaggia di Tenerife mentre i ladri amici di FaceBook gli sfondano la porta di casa.