Quanto contano i mAh e quanto consuma il vostro Android?
La capacità della batteria di un dispositivo, espressa in mAh, è un elemento che occorre sempre osservare attentamente in un'analisi o mentre si sta valutando l'acquisto di un nuovo smartphone. Tuttavia, questa numerazione non sempre rappresenta l’autonomia effettiva di un dispositivo. In questo articolo spiegheremo cosa significa nello specifico "milliampere-ora" e cosa influenza la batteria del nostro Android.
La specifica mAh sta per milliampere-ora ed è l’unità di misura della capacità della batteria. Pertanto, maggiore è il numero di mAh, maggiore sarà l’aspettativa di un buon livello di autonomia con una singola carica. Questa unità rappresenta la quantità di corrente elettrica (espressa in milliampere, mA) che può essere erogata in un’ora (h).
Tuttavia, questa erogazione di corrente può subire modifiche che variano con ciascun dispositivo. Nel caso di tablet e smartphone, il consumo energetico è determinato in base agli elementi che sono attivi nel dispositivo, come sensori, condizioni di luminosità del display, segnale di rete e le varie applicazioni/servizi in background.
Quanta energia consuma uno smartphone?
Esiste un calcolo per conoscere il consumo medio di un dispositivo in milliampere ore. Per effettuarlo è necessario conoscere l’autonomia in stand-by, un dato di solito rilasciato dal produttore sulla scatola o tra i manuali dei dispositivi. Come esempio userò il Sony Xperia C che secondo il brand può durare fino a 588 ore in modalità stand-by. Dato che la capacità della batteria dell’Xperia C è di 2390 mAh, il suo consumo medio sarà di 4.07 mA (dividete la capacità totale della batteria per il tempo in stand-by).
Se prendiamo in analisi la batteria del Nexus 6, la capacità di 3220 mAh potrebbe far pensare ad una maggiore durata rispetto a quella dell’Xperia C, ma se leggiamo la sua autonomia in standby scopriamo che è di “sole” 330 ore. Com’è possibile? Effettuando il calcolo precedente scopriamo che il consumo medio è di 9.75 mA, più del doppio se confrontato con il dispositivo Sony, ma è giustificato da tutte le funzioni e le caratteristiche hardware che lo contraddistinguono.
Non dimentichiamoci inoltre che tale calcolo prende in analisi l’autonomia in standby, chiamato anche sleep mode, ovvero lo stato di minimo consumo energetico del dispositivo.
Fattori che influenzano il consumo della batteria
Il tipo di batteria presente in un dispositivo determina anche la sua velocità di consumo. Attualmente la maggior parte degli smartphone sono dotati di batteria al litio: la maggior parte agli ioni di litio (Li-ion), la cui vita è quasi del tutto indifferente ai cicli di carica/scarica, mentre alcuni ai polimeri di litio (Li-Po), con maggiore autonomia e più facili da modellare, ma con un deterioramento strettamente collegato ai cicli di ricarica.
Nonostante la stessa tipologia di batteria, in base alla qualità di costruzione o alle esigenze del produttore, le varie specifiche tecniche possono variare notevolmente. Questo comporta che due batterie che offrono la stessa capacità realizzate da brand diversi possono in realtà offrire una diversa durata (diffidate delle batterie non originali, peggio ancora se di marche poco conosciute).
Naturalmente, quante più funzionalità sono attive in un dispositivo e quanto più in fretta si scaricherà la batteria. Un dispositivo con caratteristiche avanzate consuma molta più energia rispetto a un modello con specifiche più modeste. In passato, i dispositivi Nokia con 1250 mAh duravano fino ad una settimana con una singola carica, mentre il Nexus 6 dura fino a 12 ore con una batteria di 3220mAh.
Lo schermo è l'elemento che più incide sul rendimento energetico del dispositivo, qualcosa come il 40% nella maggior parte dei casi. Anche la tecnologia scelta per i display influisce sull’autonomia della batteria: i pannelli LCD utilizzano più retroilluminazione e richiedono più energia rispetto ai pannelli con tecnologia AMOLED.
Anche il sistema del dispositivo influenza direttamente la durata della batteria. Alcune modalità per il risparmio energetico possono aiutare, soprattutto quando viene abbassata anche la frequenza del processore, ma tanto vale prendere un dispositivo più scarso se si utilizza tutto il giorno un top di gamma col risparmio energetico.
Infine, possiamo dire che la quantità di mAh presente nelle specifiche tecniche di un dispositivo non rappresentano l’autonomia effettiva di un dispositivo nell’uso quotidiano. La risoluzione dello schermo, la versione del sistema e la quantità di servizi integrati devono essere presi in considerazione.
Ora tocca a voi: specificando l’intensità d’uso e la capacità della batteria, quante ore dura il vostro smartphone? A quali caratteristiche tecniche date più importanza?
Originariamente di Bruno Saluti, su AndroidPIT.com.br