Cosa significa "fotocamera AI" negli smartphone?
Vivendo purtroppo nell'era delle fake news, quando abbiamo sentito parlare per la prima volta di "fotocamera AI", siamo rimasti naturalmente scettici sull'argomento. Una buona dose di questo scetticismo è però scomparsa nel momento in cui abbiamo potuto notare ciò che sono capaci di fare gli attuali smartphone in commercio, i quali sfruttano le unità NPU dei propri SoC e sofisticati algoritmi per ottenere scatti a volte sorprendenti. Ma cosa si intende esattamente per "fotocamera AI"?
In effetti, la tecnologia alla base delle fotocamere dotate di Intelligenza Artificiale si sta perfezionando al punto che, ad un certo punto, gli algoritmi e i sensori che elaborano le immagini riusciranno ad imitare il funzionamento della retina umana. Uno strumento così potente potrebbe essere applicato in diversi ambienti della vita quotidiana, come i prossimi veicoli a guida autonoma o i droni, giusto per citarne un paio. Al momento però è meglio soffermarci sull'argomento in oggetto, ovvero le fotocamere AI degli smartphone. Cominciamo!
Cos'è una fotocamera AI?
Ovviamente, AI sta per Intelligenza Artificiale. Si tratta fondamentalmente di un software che viene utilizzato dalle macchine per svolgere funzioni cognitive normalmente associate alle menti umane, come ad esempio pensare, apprendere e risolvere i problemi più comuni.
Negli smartphone, l'AI fa il più del lavoro nel reparto fotografico, riuscendo ad applicare automaticamente parametri conosciuti principalmente dai fotografi appassionati e professionisti, tra cui la velocità di scatto, l'esposizione, la saturazione, la profondità, la gamma dinamica e il contrasto. Grazie all'AI, infatti, non è assolutamente indispensabile sapere cosa significhino questi termini. Sono sicuro che qualcuno di voi ha "giocato" con i parametri manuali qualche volta, ma sapete davvero cosa significa modificare l'ISO o il bilanciamento del bianco?
Tutto questo è possibile perché la fotocamera AI riesce a riconoscere in automatico la scena, il che significa che vi basta puntare l'obiettivo sul soggetto che intendete fotografare e l'Intelligenza Artificiale farà tutto il resto regolando automaticamente le impostazioni in base a ciò che si trova davanti alla fotocamera. Sembra una cosa semplice, ma ciò che accade dietro le quinte (soprattutto a livello software) è molto più avanzato di quanto si possa pensare. La fotocamera AI deve infatti determinare il tipo di scena inquadrata e capire le condizioni di luce in un batter d'occhio.
Come funziona?
Naturalmente, ancor prima che la fotocamera AI riesca a svolgere una qualsiasi delle magie sopracitate, deve necessariamente essere "educata". I produttori di smartphone utilizzano il machine learning (o apprendimento automatico) per sviluppare i propri motori di riconoscimento delle immagini sfruttando una vera e propria rete neurale dedicata che ingloba milioni di dati. Da questo infinito database, la fotocamera AI apprende e sviluppa l'abilità di identificazione automatica delle scene, la luce disponibile all'interno dell'otturatore e persino l'angolazione in cui teniamo in mano lo smartphone. Che stiate inquadrando una persona, del cibo, la natura o un animale, la fotocamera AI riuscirà sempre (o quasi) a scegliere l'esposizione più adatta e le altre regolazioni per aiutarvi ad ottenere lo scatto perfetto.
Poiché inoltre, ancora molte fotocamere montate sugli smartphone non possiedono uno zoom ottico (che è invece il caso delle DSLR), ciò che l'AI fa in questo caso rientra in quella che viene generalmente chiamata "fotografia computazionale". Si tratta fondamentalmente di una tecnica di elaborazione delle immagini digitali che utilizza algoritmi per migliorarne la qualità.
Alcuni dei risultati finali più noti sono una manipolazione (o falsificazione) della profondità di campo per ottenere l'ormai celebre effetto bokeh (una parola giapponese che significa sfocatura) o la modalità bellezza che rimuove le imperfezioni e della pelle, effetti che prima d'ora erano realizzabili da professionisti del settore sfruttando software complessi come Adobe Photoshop o Lightroom.
A chi è dedicata la fotografia AI?
A tutti, ovviamente! Con questa nuova tecnologia si sta riuscendo a democratizzare la fotografia che in passato è stata un'esclusiva di esperti dotati di DSLR. L'AI ha dunque reso disponibili gli effetti e le funzionalità più avanzate a più persone.
Questo non significa assolutamente che i professionisti, le DSLR o la suite Adobe moriranno, sia chiaro. L'Intelligenza Artificiale è una tecnologia complementare che non è attualmente in grado di sostituire ciò che l'uomo è in grado di fare, ma può aiutarlo a migliorare le proprie capacità. Un plug-in per Lightroom basato su AI, ad esempio, è specificamente progettato per ridurre il tempo di editing manuale dei fotografi.
Quindi le fotocamere AI sono un bluff come molti pensano? Per quanto la maggior parte dei produttori abbiano nominato a sproposito la parola AI durante le presentazioni dei loro ultimi smartphone come strategia di marketing per non rimanere indietro rispetto alla concorrenza, è anche vero che molti altri, come Huawei e il suo Mate 20 Pro e Google con i suoi Pixel 3 e Pixel 3 XL, stanno davvero lavorando e migliorando questo aspetto del comparto fotografico digitale.
Tuttavia, in tutti i casi visti in questo articolo, dal punto di vista di uno sviluppatore, non esiste ancora una vera Intelligenza Artificiale, in nessun ambito tecnologico. Ma per l'utente medio è giusto riassumere tutte queste potenzialità con la parola AI e le aziende hanno saputo giocare questa carta molto bene.
Possedete anche voi uno smartphone dotato di fotocamera AI? Se sì, quale? Fatecelo sapere qui sotto nei commenti.
Oppo A53s... fotocamera AI ma scardina coi suoi 13 MP 😩