Cosa ci si aspetta da uno smartphone del 2018?
Il 2017 non è stato l’anno rivoluzionario che speravamo. Ovviamente ci sono stati dispositivi interessanti lo scorso anno e non c’è alcun dubbio sul fatto che certe tecnologie siano agli albori della loro gloria; tuttavia il 2017 non è stato che un assaggio poco raffinato. Gli smartphone sono noiosi, dicono alcuni. Le cose potrebbero cambiare nel 2018 poiché lo smartphone rischia di essere diverso da quello che conosciamo.
Ovviamente ci aspettiamo molto altro dagli smartphone del 2018. Alcuni aspetti sono classici (impermeabilità, ricarica rapida, ecc.), altri sono utopici (prezzi più abbordabili, ritorno del mini jack per alcuni produttori, ecc.). Ma questi aspetti sono stati trattati tutti nei nostri precedenti articoli, è arrivato il momento di concentrarsi su quelli più recenti.
Schermo 18:9
“È proprio da smartphone top di gamma” mi direte. È vero che si pensa subito a Galaxy Note 8, LG V30 e altri flagship, ma lo schermo 18:9 ha abbandonato la terra premium. I Wiko View sono smartphone senza troppe pretese tecnologiche ma che, malgrado tutto, propongono questo grande schermo. Anche altri smartphone che non sono necessariamente conosciuti in Europa, come il Huawei Honor 9i (sì, il nome è bizzarro) propongono la stessa caratteristica.
È quindi molto probabile che questo formato di schermo sbarchi sulla fascia media. Il Galaxy A8 (2018), per esempio, adotta già quest’idea poiché il design è ispirato al Galaxy S8. Una questione resta in sospeso, lo vogliamo o no? Un grande schermo è pratico per i contenuti multimediali ed è oggi considerato riuscito dal punto di vista estetico, ma rende comunque il dispositivo più fragile alle cadute e ovviamente una superficie più grande si può graffiare più facilmente a discapito della lettura.
Meccanismo di sblocco rapido e affidabile
Se lo schermo ricopre la maggior parte della superficie, non c’è posto per un lettore d’impronte digitali. Le soluzioni non sono molte: modificare le dimensioni del lettore, spostarlo sulla scocca (come hanno fatto Samsung e LG) o sostituirlo. La prima opzione non è tanto fattibile, sia a livello estetico che pratico. La seconda ha mostrato i suoi limiti con S8+ e Note 8: quando il modello è grande il tasto diventa difficile da raggiungere, troppo alto è difficile da premere, troppo basso risulta fastidioso. Una soluzione che viene studiata attualmente consiste nel collocare questo pulsante direttamente sullo schermo ma la tecnologia non è stata ancora messa appunto.
E la terza opzione? Esistono alternative al lettore d’impronte digitali ma non riescono a convincere. Una è lo scanner dell’iride, l’altra è la scansione del viso completo per poter effettuare un riconoscimento facciale capace di sbloccare il dispositivo. Apple è riuscita abbastanza bene con quest’ultima tecnologia, utilizzata sull’iPhone X col nome di Face ID. Gli altri non raggiungono tali risultati, che sia il semplice sistema del OnePlus 5T o quello Samsung che combina tutte e tre queste opzioni senza convincere però con nessuna. Nel 2018 bisognerà trovare una soluzione a questo problema.
Più intelligenza artificiale
Ovviamente questo punto è dedicato più ai flagship che ai dispositivi delle altre fasce di prezzo. Ciò che è certo è che l’intelligenza artificiale cerca di fare la sua parte sui nostri smartphone, che sia con l‘aiuto degli assistenti intelligenti come Google Assistant o montando un chip come fa Huawei sul suo Mate 10 Pro.
Da un lato, la corsa all’intelligenza artificiale è legata all’economia e alla cara vecchia (e rigida) legge della concorrenza. Ogni produttore ci si cimenterà, come nel caso delle altre tecnologie. Dall’altro, questa novità saprà sedurre l’utente (anche se alcuni ne dubitano) perché permetterà agli smartphone di apprendere dal suo utilizzo ed ottimizzarsi di conseguenza. Questo è ben dimostrato dal sistema di riconoscimento foto di Google (Motion) o dalla post-elaborazione del chip NPU del Mate 10 Pro. In futuro potremmo godere di altri tipi di utilizzo, come nel caso della traduzione.
E voi cosa vi aspettate dagli smartphone del 2018?
Mi aspetterei come minimo la ricarica wireless e il bluetooth 5.0 ( anche se c'è chi non ha nemmeno quelli). E un' ottima qualità audio ( quella l' ho sempre voluta).
Autonomia.