Apple guadagna l'ennesima denuncia a seguito del bug di Facetime
Apple dovrà presto presentarsi ancora una volta di fronte ad un giudice a seguito del bug scoperto sulla sua piattaforma dedicata alle videoconferenze, Facetime, il quale permetteva agli utenti di spiare letteralmente gli interlocutori ancor prima che rispondessero alla chiamata. Meno di 24 ore dopo dall'arrivo della notizia, diverse persone hanno deciso di denunciare il gigante di Cupertino.
Una delle denunce è stata presentata in un tribunale di Houston, in Texas, da un avvocato che sostiene che il bug di FaceTime consentiva a qualsiasi sconosciuto di spiare una conversazione privata che avrebbe potuto condurre con uno dei suoi clienti. Secondo i documenti del tribunale, l'avvocato ha affermato che l'intrusione è avvenuta mentre stava registrando una testimonianza di un cliente tramite Facetime.
La cosa cosa più preoccupante è la totale facilità con cui era possibile sfruttare tale bug. Chiunque poteva semplicemente chiamare un altro utente e, aggiungendone un altro, sarebbe stato possibile ascoltare l'audio proveniente dal microfono di quest'ultimo senza che potesse saperlo.
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In seguito, si è appreso che Apple è stata informata del problema più di una settimana fa dalla madre di un quattordicenne che ha scoperto il problema. Riguardo quest'ultima dichiarazione, sarebbero presenti anche delle prove, ovvero le lettere ufficiali che la donna ha inviato ad Apple durante la giornata del 22 gennaio.
Apple ha risolto il problema disabilitando le chiamate di gruppo su FaceTime sul lato server solo la scorsa notte. La società sta attualmente lavorando per risolvere il problema e prevede di rilasciare un aggiornamento entro la fine di questa settimana.
Fonte: Apple Insider