Ecco in cosa Android Wear dovrebbe copiare il nuovo Apple Watch!
È stato appena presentato ufficialmente lo smartwatch di Apple e non si parla d’altro: lo troviamo nei telegiornali, alla radio, nei social. Noi stessi siamo complici di tutto ciò, pubblicando articoli su articoli che non fanno altro che alimentare questa popolarità, ma dopotutto la gente vuole sapere ogni cosa di Apple. Non penso che questo sia un male, anzi, sono convinto che gli sforzi della concorrenza per superare Apple nella tecnologia (cosa molto facile) e nell’opinione pubblica (cosa moolto difficile) non possano far altro che bene, velocizzando il progresso. Nello specifico e con un po’ di ironia, vediamo in cosa Apple Watch dovrebbe ispirare Android Wear:
Originalità
Smettete di ridere e continuate a leggere. Di certo è difficile accostare questo aggettivo ad Apple, tuttavia in questo caso azzarderei un tentativo. Nel mondo degli smartwatch l’unica innovazione stilistica degna di nota è il passaggio da quadrante rettangolare a circolare e non è questo gran risultato dopotutto.
Lasciando la questione del gusto personale a parte, a livello pratico è più funzionale uno schermo rettangolare: certo, per il momento non si può fare un granché con gli smartwatch, ma con qualche trucchetto è già possibile eseguire qualsiasi applicazione su dispositivi Android Wear.
Apple Watch si fa beffe della tendenza degli schermi circolari a favore di un quadrante rettangolare, ma non solo. Propone una corona con la quale è possibile ingrandire l’interfaccia o muoversi tra i menu ed un tasto fisico per aprire direttamente i contatti, un lato social che vedremo tra poco.
Nonostante non apprezzi affatto il design di questo smartwatch, ritengo sia almeno una novità in questo campo e spero vivamente che i produttori di smartwatch con Android Wear (e non solo) vengano ispirati, creando dispositivi con caratteristiche uniche anche a lato hardware.
App social uniche
Come accennato in precedenza, Apple Watch presenta un tasto dedicato che fa da scorciatoia ai contatti, ma non è solo questo a renderlo uno smartwatch social: esistono tre semplici app dedicate che permettono agli utenti di scambiarsi disegnini, toccatine e battito cardiaco.
Che assurdità, ho pensato (e immagino molti di voi), ma ripensandoci non è così idiota come idea. Scriversi è impossibile o almeno improbabile da fare con uno schermo di queste dimensioni e mandare messaggi vocali è comodo, ma non sempre possibile. Un’immagine vale mille parole, ma potrebbe anche essere tradotto con: non ho tempo ne voglia di scrivere.
Le toccatine (in senso buono) consistono nel toccare lo schermo ed inviare questo tocco a qualcuno che riceverà la “vibrazione”, un po’ come i poke di Facebook: “Ti vedo”, “Ti penso”, ma anche “Ho voglia di romperti il cardiofrequenzimetro”… Strumento con il quale potremo mandare il nostro battito cardiaco alla persona amata, ma mi fermo qui che ho il glucosio alto.
Innovazione, rivoluzione, miracolo tecnologico-sociale… No. Sono semplicemente tre funzioni alquanto stupide e semplici da implementare con Android Wear, ma molto efficaci: cavalcano l’onda social, fanno parlare di sé, sopperiscono alla preferenza culturale per le comunicazioni non linguistiche ma visive (un modo figo per giustificare l’analfabetismo degli utenti Apple. Scherzo).
Il paroliere di Tim Cook
Come saprete, Tim Cook è l’amministratore delegato di Apple e durante la presentazione del nuovo smartwatch, se n’è uscito con le solite frasi epiche di cui ci siamo ormai abituati. Facciamo qualche esempio:
È a contatto con la pelle, quindi gli avvisi e le notifiche hanno anche una dimensione fisica, come il lieve tocco che senti a ogni messaggio in arrivo.
Caratteristica già nota dal mio vecchio Nokia 3310. Anzi, tenendolo in tasca risultava ancora più "intimo".
È il prodotto Apple più personale mai realizzato. Perché è un oggetto che non si porta con sé ma su di sé
Un entusiasmo che mi fa rivalutare l’odio nei confronti dei brufoli, nonché mi esorta a pensare a nuovi fantastici dispositivi personalissimi: la Apple Maglietta, gli Apple Calzini… Nel tuo intimo, c’è Apple!
Le frasi pubblicitarie studiate da Apple potrebbero minare il credo di Morfeus, trasformare Cat Woman in Hello Kitty, convertire le flatulenze in energia pulita. Chi non vorrebbe un potere simile? Forse non così in tanti, dato che alla fine fanno breccia solo ad un particolare pubblico, ma a quanto pare decisamente esteso.
Scherzi a parte, come avete visto sono poche le cose da invidiare ad Apple Watch, anche sul lato stabilità dato che la filosofia dietro Android Wear, purtroppo, mira ad un sistema chiuso e unificato per qualunque produttore (temi esclusi). Le super ottimistiche previsioni di vendita dell’Apple Watch fanno arrabbiare, ma anche sorridere: in un solo anno dovrebbero essere venduti più di 5 volte il numero di smartwatch consegnati fin ora, ma è un bene reciproco.
Le previsioni ci confermano la moda che c’è dietro ad Apple, un brand in grado di creare un bisogno lì dove quel bisogno non c'è e di far desiderare un prodotto a chi prima non ne era interessato. Sono sicuro che seguendo la scia della popolarità di Apple Watch, che starà davanti solo per merito delle masse, Android Wear riuscirà a dare il massimo, così come sta già accadendo nel mondo degli smartphone.