Android Nougat recensione: il nuovo software per i nuovi smartphone
Durante il test di Android Nougat abbiamo notato che molte delle feature sono prettamente riservate agli utenti in possesso di nuovi smartphone. Si tratta per la prima volta di un aggiornamento destinato a pochi. Sinceramente non è l'aggiornamento che ci aspettavamo. Le feature buone sono presenti solo sui nuovi smartphone mentre quelle migliori solo sul Pixel.
In poche parole, se un logo Nexus o una G non luccica sulla cover posteriore del vostro smartphone, non avete ancora ricevuto l'aggiornamento a Nougat. La distribuzione dell'update è ritardata dalle case produttrici Samsung, Sony, ecc. a causa dei loro adattamenti del caso. A questo potrebbe aggiungersi il vostro gestore telefonico che dovrà dare la sua approvazione all'aggiornamento, e alla fine di tutto anche l'ultimo di voi lo riceverà. In quel momento sarà già uscito Android 8. Ad essere sinceri…
Android Nougat in test sul Nexus 6P
Mi sono iscritto per avere l'anteprima di Nougat sul mio Nexus 6P già molto tempo fa, perciò ho assistito all'evoluzione del sistema. Adesso posso dirlo, sono rimasto un po' deluso. Le novità non sono tante e la parte più interessante è riservata ai nuovi dispositivi come il Pixel, tremendamente costoso e non disponibile in Italia. Parlo degli aggiornamenti silenziosi, della crittografia basata sui file per boot veloci e soprattutto dell'intelligenza artificiale Assistant come feature di sistema (la crittografia basata sui file può essere attivata in un secondo momento, ma sarà necessario cancellare tutto. Un po' azzardato.)
Per il test di Nougat rimangono le notifiche rinnovate, la barra mobile delle impostazioni rapide, il Multi Window e lo squallido Easter Egg dai tempi di Gingerbread. Le feature sono buone, ma già conosciute agli utenti visto che LG e Samsung le offrono sui loro dispositivi di fascia alta già da prima che il grande capo Android Hiroshi Lockheimer le includesse sul kernel di Android.
Vogliamo l'Assistant, ora!
Per motivi sconosciuti Google ha trasformato i possessori di Nexus in utenti di seconda classe nell'aggiornamento a Nougat. Indietro di una versione, siamo i fanalini di coda dei dispositivi Pixel. Loro girano già Android 7.1, noi siamo ancora ferma a 7.0.
Google con Nougat crea due fazioni
I Pixel sono dotati di tutte le armi di cui Nougat potrebbe vantarsi. L'Assistant diventerà a poco a poco una delle feature irresistibili; si trasformerà lentamente nel punto di congiunzione tra la vostra voce ed il mondo digitale che si fa strada nella vostra vita quotidiana.
Quando tutti i frigoriferi potranno connettersi ad internet, le funzioni dell'Assistant verrano integrate al meglio: la vostra cucina sarà in grado di scrivere per voi la lista della spesa e chiedervi se volete comprare gli ingredienti che vi servono. Per ora l'Assistant è ancora un po' stupidello, poco al di sopra del suo predecessore Google Now. A parte gli appuntamenti, i promemoria e l'avvio delle app, non c'è nulla di più. Gli americani, al contrario, possono già prenotare un tavolo al ristorante. Ma ci sarà di più, ne sono sicuro.
Chatbot basati su AI come Assistant, ma anche "Alexa, Siri o Facebook M frutteranno miliardi di dollari" afferma Venture Beat. Sono le creazioni più belle di quest'anno e su questo sono d'accordo Huffington Post, Business Insider e anche The Economist. Logico, nei dati degli utenti e nella relazione venditore/acquirente si investono tanti soldi.
Il motivo per cui Google taglia fuori da questo importante cambiamento i vecchi utenti come me, utente Nexus pieno di curiosità, mi è ancora ignoto. Riceviamo l'AI per miracolo e dobbiamo chattare con Assistant tramite l'inutile app chat numero 137 di nome Allo, una roba che non diverte assolutamente e perfino priva di senso vista l'enorme quantità di app concorrenti.
Soprattutto perché, nel frattempo, nel Play Store, potete accaparrarvi Cortana, l'alternativa vocale di casa Microsoft. Avete a disposizione tante opzioni; potete collegare il vostro PC Windows con il vostro smartphone e in più l'AI impara a conoscervi e trasferisce i dati al server.
${app-com.google.android.apps.fireball}OK Google, dacci il Pixel Launcher!
Ciò che vorrei avere sul Nexus, e invece non posso avere, è il Pixel Launcher. Ha un aspetto migliore del vecchio Now Launcher: offre animazioni mozzafiato e - su Pixel- sfondi live geniali che ho visto l'ultima volta su un Mac Book Pro dieci anni fa. Oltre il danno la beffa: il Play Store ID scrive anche com.google.android.apps.nexuslauncher, sebbene non si possano installare sugli apparecchi Nexus:
Ovviamente è possibile scaricare il Pixel Launcher attraverso il file APK e installarlo sul proprio device, ma non è così che funziona.
Perché Google esclude i suoi clienti più curiosi e cioè gli utenti Nexus? Senza Assistant e Pixel Launcher il test di Nougat continua a non essere divertente. E nella prospettiva in cui Samsung presenterà il suo S Voice con supporto Viv, è ancora un mistero come Nougat, da sistema operativo per smartphone, voglia distaccarsi dal suo predecessore.
Tutto questo vale naturalmente per i device che si aggiornano da Android Marshmallow a Nougat. I nuovi telefoni dotati nativamente di un avvio più rapido attraverso la crittografia più intelligente e degli aggiornamenti "semaless" hanno effettivamente un valore aggiunto grazie a Nougat.
Lavori in corso per Android
Ci sono ancora una serie di feature che devono essere migliorate urgentemente. Manca ancora una funzione di backup a cui tutti gli sviluppatori di app possano fare riferimento. Non può essere che si debba ricominciare da zero con le app ogni volta che sostituiamo il nostro dispositivo.
E, indipendentemente da Android come sistema operativo, Google deve fare ordine sul suo Play Store. Gira ancora troppa pubblicità spazzatura che, nonostante le valutazioni vistosamente al ribasso, non viene controllata né cancellata. Persino Microsoft fa pulizia nel suo misero Store.
Perlomeno gli aggiornamenti di sicurezza fanno riacquisire fiducia in Nougat
Grazie agli aggiornamenti di sicurezza mensili, Nougat è quasi perdonato. Fino ad agosto 2015 una delle argomentazioni decisive per lo sviluppo celere delle nuove versioni Android era la sicurezza dei dati. Poi un'azienda responsabile di sicurezza ha messo Google e altre case produttrici di smartphone con le spalle al muro e improvvisamente si è assistito ad una valanga di patch per vulnerabilità conosciute.
Da quel momento ogni mese ne sono uscite di nuove, teoricamente disponibili persino per dispositivi con Android 5.0 Lollipop. Ciò significa che, anche senza l'inutile aggiornamento a Nougat, i vostri smartphone con Marshmallow potranno stare al sicuro fino a quando continueranno a ricevere ogni mese i fix.
Voi che idea vi siete fatti dell'aggiornamento a Nougat fino ad ora?
La mia idea è sempre la stessa e cioè che gli aggiornamenti Android sono lentissimi e non raggiungono anche device importanti per i quali uno ha speso un bel po' di soldini.
Per il resto voglio farti i miei complimenti per la tua preparazione e per questo articolo da cui ho imparato parecchio.