Alla fine dei conti, a chi importa di Android P?
I più appassionati di voi hanno letto nei nostri articoli che la nuova versione di Android è arrivata. Android P è disponibile in Developer Preview, una versione riservata a sviluppatori e appassionati di tecnologia. Ma chi altro è interessato a questa nuova versione di Android?
Cosa c'è di nuovo?
Mercoledì scorso, Google ha reso disponibile agli utenti la prima anteprima per sviluppatori di Android P. Abbiamo avuto l'opportunità di provarla e scoprire cosa c'è di nuovo, ma dobbiamo ammettere che non cambierà la vita degli utenti.
Gli sviluppatori, d'altra parte, saranno in grado di apprezzarla davvero, soprattutto con il supporto al notch (la famosa rientranza sul display): questo permetterà ai creatori di applicazioni di ottimizzare le proprie app per smartphone che possiedono questa configurazione di display.
Tra le modifiche che interessano gli utenti possiamo menzionare l'aspetto dei colori nei menu. Certo, è soggettivo, ma un po' meno serietà non fa male. Un'altra modifica: nelle notifiche si possono vedere immagini e adesivi, oppure conversazioni complete con i nomi dei contatti. Va bene, questo non cambierà il mondo, ma è sempre così.
Sarete anche in grado di godere di contenuti HDR su applicazioni di streaming, che è utile ma non necessariamente una priorità per gli utenti che non guardano video sullo smartphone. Altre nuove funzionalità includono miglioramenti a varie funzioni o sicurezza.
Dopo tutto, è davvero interessante?
In generale, le nuove versioni incrementano sempre, anche se di poco, la sicurezza dei dispositivi. L'obiettivo è offrire un sistema più stabile e meno pericoloso, in particolare per evitare problemi di hacking e con i pagamenti. È importante ma agli utenti sembra non importare.
Ciò è dovuto a diversi fattori. Da un lato Android delude per la sua mancanza di innovazione. Le novità proposte sembrano più in linea con il mercato che con la volontà di offrire un reale valore aggiunto agli utenti. Esteticamente parlando, aggiungere colori è bello, ma è ben lungi dall'essere un grande cambiamento. Spezzando una lancia a favore di Google, Apple non mostra alcun segno di innovazione.
C'era un tempo in cui Google era solo uno sviluppatore di software: offriva quello che pensava fosse il miglior software sui suoi Nexus, e poi i produttori erano liberi di trarre ispirazione da esso o meno. Google è diventato un produttore di hardware a pieno titolo ed ha iniziato ad offrire funzionalità esclusive per i suoi Pixel, e come produttore si rifiuta di condividere il software della sua applicazione fotocamera o il suo launcher. In altre parole, Google ha cambiato strategia: se prima puntava proporre il meglio che sapeva fare su Android Stock, oggi vuole proporre ciò che sa fare meglio sui suoi Pixel. Ha senso, ma è un peccato per gli utenti Android.
Perché sognare Android P se non lo possiamo avere?
Per concludere, dobbiamo parlare del fatto che gli utenti siano stufi di aspettare una nuova versione Android. Molti sono ancora su Marshmallow o anche peggio su Lollipop. Il problema della frammentazione può essere risolto a lungo termine da Project Treble e Android One / Go, ma nel frattempo c'è ancora del lavoro da fare. Questo non è un motivo per non rilasciare una nuova versione, ma non è sorprendente vedere poco entusiasmo.
Ci sono diverse versioni Android e le cifre illustrano la triste verità: la maggior parte degli utenti usa versioni vecchie. Lo scorso febbraio, 6 mesi dopo il lancio, solo l'1,1% degli utenti girava Android Oreo. Nougat sta già facendo meglio con il 28,5% degli utenti. Marshmallow ottiene il 28,1%. Tutte le versioni precedenti rappresentavano complessivamente il 42,3%.
In breve, ciò significa che tutte le versioni rilasciate nel 2015 o precedenti rappresentano oltre il 70,4% del mercato. Se a questo si aggiunge il 28,5% di Nougat, il risultato presenta il 98,9% degli utenti che ancora non hanno Android O e quindi non passeranno di certo ad Android P se non acquistando un nuovo smartphone.
Dobbiamo davvero desiderare una versione che probabilmente vedremo solo cambiando lo smartphone?
Google non ha proprio nulla da imparare da Apple, semmai Apple dovrebbe imparare da Google le innovazioni estetiche sul OS quantomeno, ma poi, si discute tanto sulla frammentazione di Android? Forse si fa confusione tra AOSP e le Gapps che fanno il look Google a Android,non esiste la frammentazione in realtà, è un discorso vecchio come la carica/scarica delle antiche batterie NiMH, Pixel è già il telefono Google, punto, tutti gli altri sono produttori che usano la libera licenza AOSP/Linux, e che vendono il loro hardware, che poi alcuni puntino sul non aggiornare per farti ricomprare l'anno successivo un altro telefono con la versione successiva di Android e altri seguano i loro prodotti è un altro discorso. Frammentazione? Ma va benissimo così, chi se ne frega, quando hai un telefono da 6GB di RAM e processore da 2.5ghz con una gestione della RAM eccezionale che ti fa girare anche le app più impegnative come un razzo ma fermo a Android 7.0 e che ti è costato 150 euro, che ti frega? comprati un secondo telefono da 150 euro con la possibilità di flashare una ROM Pixel, come lo Xiaomi Redmi note 4, se vuoi l'ultimo aggiornamento di Android/Google sul tuo telefono.
Sono un amante di Android però gli riconosco il più grosso difetto: la distribuzione dei suoi sistemi operativi. Non ritengo possibile che ancora oggi, dopo l'uscita di Oreo, nel 50% degli smartphone Android girino OS come Marshmallow e Nougat. Ragazzi, mi pesa dirlo, ma da questo punto di vista c'è molto da imparare da Apple...purtroppo!!!
Io l’ ho sempre sostenuto, ma a nessuno fregava mai niente e si diceva che tanto “le app di google e il play store si aggiornano anche con una vecchia versione di Android (cosa che non accade per app della Apple e app store su una vecchia versione di iOs), quindi non si sente l’ esigenza di aggiornare i vecchi smartphone...
Io ho sempre pensato che sarebbe meglio una nuova versione Android ogni due anni, invece di ogni anno. Magari ottimizzato meglio fin dall'inizio e che raggiungesse tutti i dispositivi in tempi accettabili.
Beh, fino a circa una settimana fa io avevo un Android Marshmallow ( che è vecchio anche se non lo sembra) su un dispositivo ancora più vecchio. Molti ormai non sono disposti a spendere più di 150€ per uno smartphone ( mentre 300€ per me è il minimo sindacale) e tali smartphone hanno software vecchi e non vengono aggiornati. Finchè i top di gamma non scenderanno di prezzo non cambierà proprio nulla ( a meno che tutti i produttori non garantiscano un numero di aggiornamenti pari a quelli che garantisce Apple sugli Iphone).