5G: le risposte a tutte le vostre domande sulla nuova rete
Per aiutarvi a capire meglio 5G, qualche settimana fa vi abbiamo chiesto di porci le vostre domande sulla rete di nuova generazione. Il motivo era semplice: fare luce sulla questione e distinguere il vero dal falso. Dopo aver raccolto tutti i vostri dubbi, ne abbiamo selezionato alcuni a cui abbiamo deciso di rispondere in questo articolo.
Il 5G è affidabile? Cosa succede in caso di guasto?
L'affidabilità è uno dei principali vantaggi del 5G. Le antenne stesse contengono molte altre piccole antenne (quasi un centinaio) in grado di focalizzare il segnale direttamente verso l'utente. L'intelligenza del 5G assicura una migliore ricezione e offre un miglior rendimento. Alcuni ingegneri hanno spiegato che le informazioni di rete visualizzate sui nostri smartphone non saranno più necessarie e anche la ricerca della rete da parte dei dispositivi sarà limitata.
Secondo Verizon, il 5G fornirà il 99,99% di affidabilità verso i propri clienti. Tuttavia, occorre essere prudenti poiché un guasto della rete è sempre possibile. In questo caso, tutto dipende dal tipo di problema, ma è ipotizzabile che in alcuni ambienti, le macchine beneficeranno di sistemi di backup. Un po' come gli ospedali traggono beneficio dai generatori in caso di interruzione dell'alimentazione elettrica.
Il 5G presenta ostacoli come il VoLTE?
Mentre il 5G è meglio conosciuto per la sua elevata larghezza di banda e bassa latenza, offrirà anche migliori prestazioni per le chiamate. Vo5G, l'abbreviazione di Voice over 5G, dovrebbe offrire capacità di ricezione significativamente migliorate e supportare chiamate vocali ad altissima definizione.
Sebbene le chiamate rimangano importanti, perderanno gradualmente la loro importanza come servizio indipendente. Anche altri servizi 5G come la realtà aumentata, la realtà virtuale e lo streaming dovrebbero beneficiare dei vantaggi di questa tecnologia. Per lo sviluppo, il Vo5G utilizzerà alcune infrastrutture esistenti, come l'IP Multimedia Subsystem (IMS) e l'architettura di comunicazione vocale e video 4G. Andando più nel dettaglio, il Vo5G sfrutterà la voce sulla nuova radio (VoNR, cioè Voice over NR) ed eventualmente sostituirà il Voice Over LTE (VoLTE).
Per tornare alla domanda, sarà quindi necessario utilizzare VoNR, l'equivalente del VoLTE per 5G. Purtroppo, non è ancora chiaro se questo servizio sarà offerto dagli operatori nei loro piani tariffari o se sarà un'opzione da pagare in aggiunta.
Gli operatori saranno obbligati a occupare l'intero territorio con il 4G per poter offrire il 5G?
No, non ci sono obblighi. Tuttavia, nella maggior parte dei Paesi europei vi è l'obbligo di coprire l'intero territorio in 4G e quindi di porre fine alle cosiddette "aree bianche", cioè le porzioni di territorio non coperte. In Francia, ad esempio, il territorio deve essere coperto dal 4G al 75% entro la fine del 2020 e al 100% entro la fine del 2022. Il 5G dovrà inoltre soddisfare le esigenze del governo con un proprio calendario.
Quali sono le differenze nell'IoT tra il 5G e le reti LoRa e Sigfox?
Gli oggetti connessi comunicano su due tipi di reti. Per chi non lo sapesse, Lora e Sigfox sono due aziende che offrono una della soluzioni in grado di accedere alle reti dell'Internet of Things. In particolare, hanno permesso lo sviluppo dei primi oggetti collegati attraverso le loro reti ad alta efficienza energetica. Reti derivate dal 4G (LTE-M o IoT a banda stretta) con un maggior consumo energetico che consentono l'invio di messaggi più pesanti.
Il 5G IoT, che non dovrebbe arrivare prima del 2023 o addirittura del 2025, permetterà agli oggetti collegati di trasmettere più messaggi. Il vantaggio che ne deriva è l'integrazione nativa dell'IoT sin dalle specifiche. Di conseguenza, sarà in concorrenza con le reti esistenti, almeno sul perimetro europeo, perché Lora e Sigfox offrono una copertura globale. Mentre il 5G mantiene la sua missione e le sue promesse, LoRa e Sigfox potrebbero sopravvivere per alcuni anni, dati i minori costi di manutenzione e la loro lunga autonomia.
Qual è la portata massima della rete 5G?
Questa domanda è molto tecnica, dunque cercheremo di rispondere al meglio. Se il 4G ha usato bande di frequenza sotto i 6 GHz, il 5G ha bisogno di onde millimetriche, la cui frequenza è compresa tra 30 e 300 GHz. Il vantaggio è si adattano perfettamente alla banda larga.
Tuttavia, quando si dice frequenza più alta, si intende anche meno portata. Sarà quindi necessario costruire una nuova rete di antenne e utilizzare piccole celle. Si tratta di piccole antenne con una portata di qualche centinaio di metri al massimo. Queste verranno poi collegate ad antenne più grandi, installate al di fuori delle aree urbane. Anche la tecnologia MIMO (Multiple Input Multiple Output) viene utilizzata per l'implementazione della rete 5G. Anche in questo caso si tratta dello stesso principio, più o meno con centinaia di piccole antenne in grado di offrire elevate velocità di trasmissione dati risparmiando energia.
Sarà utile possedere uno smartphone 5G quest'anno?
Questa è una domanda che emerge molto spesso a cui abbiamo risposto in un articolo dedicato. Spoiler: si sconsiglia di acquistare uno smartphone compatibile con la rete 5G (per il momento).
Il 4G continuerà ad espandersi?
Come ci insegna il passato, l'arrivo del 5G non farà scomparire le reti 4G e 3G. Ciò avverrà in modo graduale, in quanto non è possibile fare affidamento esclusivo sulla nuova rete. Gli operatori continueranno quindi a installare nuove antenne 4G in tutto il Paese per alcuni anni. Tuttavia, la rete 3G, ad eccezione di alcuni operatori, potrebbe non essere più sviluppata.
Inoltre, i produttori e gli OEM continueranno a migliorare le loro attrezzature e infrastrutture per migliorare la produttività. Ciò vale in particolare per LSA (Licensed Shared Access), che permette di condividere la stessa frequenza, e LAA (LTE-U negli Stati Uniti), che permette di combinare WIFI e 4G, Direct LTE che permette ai dispositivi di connettersi tra loro, oppure Broadcast LTE che permette di inviare lo stesso flusso a migliaia di utenti senza saturare le celle. Ergo, il 4G è tutt'altro che morto.
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