100 giorni con Google Pixel 3a: impossibile separarsene
Google è stato audace quando ha deciso di entrare nel mercato di fascia media. La concorrenza è agguerrita specialmente in Europa dove marchi come Xiaomi e Oppo si fanno apprezzare. Ma se Mountain View stava testando il mercato con questo dispositivo, il mio consiglio è semplice: non fatevelo sfuggire!
Il Pixel 3a è stato in qualche modo una sorpresa quando è stato lanciato nel maggio 2019. Google sembrava posizionarsi come un giocatore di punta, prendendo in mano i migliori dispositivi Huawei, Apple e Samsung.
Sembrava offrire la migliore fotocamera sul mercato, e questo non è qualcosa che si fa nella fascia media. Il progetto di mantenere la stessa fotocamera, e soprattutto lo stesso software della fotocamera, di Pixel 3 e di confezionarla insieme ad un processore più lento e ad un display non allo stesso livello è stato un successo. Pixel 3a è il miglior esempio di come ridurre i costi nella costruzione di uno smartphone, senza compromettere l'esperienza utente.
L'ultimo smartphone compatto ancora in piedi
Ho usato il Pixel 3a negli ultimi quattro mesi, ma non solo. Ho recensito diversi smartphone durante questo periodo e ho avuto l'opportunità di cambiare il mio compagno quotidiano con qualcosa di più nuovo, più fantasioso e più costoso. Eppure continuo a tornare al Pixel 3a. Mi sembra sempre minuscolo nelle mie mani subito dopo aver maneggiato un flagship ma dopo pochi minuti mi sento di nuovo a casa.
La dimensione e la forma del dispositivo sono una delle ragioni principali per cui continuo a usarlo. Con il suo display OLED da 5,6 pollici, il Pixel 3a mi sembra perfetto in mano, anche con le grandi cornici (secondo gli standard di questo 2019) in alto e in basso.
Il rapporto schermo-corpo è del 75%, patetico rispetto ai top di gomma più recenti, ma le cornici più grandi sono molto più facili da digerire in alto e in basso che ai lati. È uno smartphone sottile (8,1mm) e leggero (147g). Il corpo in plastica è un altro compromesso ma per un utente che utilizza lo smartphone con una sola mano e che ama metterlo in tasca senza custodia, è l'ideale. Lo preferisco ai dispositivi di fascia alta più recenti.
Un'ottima fotocamera "economica"
Uno dei maggiori punti di forza del Pixel 3a è la presenza dello stesso software della fotocamera che si trova sui suoi fratelli maggiori, Pixel 3 e 3 XL. In combinazione con lo stesso identico sensore principale dei normali telefoni Google, lanciati però al doppio del prezzo, si ottiene essenzialmente la migliore fotocamera che Google possa offrire in uno smartphone che costa quanto un Nokia 8.1.
Dico essenzialmente la stessa fotocamera, perché il Pixel 3a non ha il Pixel Visual Core dei Pixel più costosi. Dopo 100 giorni scattando foto con questo smartphone, sono d'accordo che la mancanza di Pixel Visual Core non è evidente.
Gli ingegneri software di Google hanno fatto un buon lavoro regolando i calcoli importanti in modo che possano essere eseguiti con la stessa velocità anche su questo telefono. Il Pixel 3a ha ancora una delle migliori e delle più semplici applicazioni per fotocamera, non ha concorrenti.
Dove sono tutti questi utenti esigenti?
Uno dei compromessi che dovete con il Pixel 3a (rispetto al normale Pixel 3 o a uno smartphone di punta più costoso) sono le prestazioni. Invece di un Qualcomm Snapdragon 845 o 855, dovrete accontentarvi di uno Snapdragon 670. Il software pulito di Google colma il divario ma non aspettatevi la fluidità e la velocità di un normale Pixel 3 XL o di un OnePlus 7 Pro.
Una cosa che spesso mi fa pensare è l'idea di utenti esigenti. Spesso, io compreso, si utilizza questo termine per descrivere chi utilizza parecchio il proprio smartphone per lavoro e per altri scopi. L'utente finale è un multitasker, e un fotografo, e un giocatore, tutti allo stesso tempo, a quanto pare. Dovrei considerarmi un utente esigente dato che uso il telefono tutto il giorno sia per lavoro che per motivi personali, eppure raramente riscontro problemi con i dispositivi di fascia media che sto testando.
Certo, non gioco molto sul mio smartphone, ma quando si tratta di multitasking posso scrivere un'e-mail, cercare l'e-scooter Emmy o Coup più vicino, controllare rapidamente le notifiche WhatsApp e guardare un percorso su Google Maps per guidare lo scooter, tutto allo stesso tempo. Ho la sensazione che i telefoni di fascia media, con un buon software, siano facilmente sufficienti per questo tipo di utilizzo nel 2019.
Il Pixel 3a è in grado di gestire la vita quotidiana di un giornalista tech e che vive in una moderna città digitale affidandosi allo sharing, ve lo assicuro!
Dragontrail Glass non sostituisce il Gorilla
Per quanto ami il Pixel 3a, vi sono dei momenti in cui si avverte il peso del prezzo contenuto dopo 100 o più giorni di utilizzo. A differenza dei normali Pixel 3 e Pixel 3 XL, che hanno schermi coperti da Corning Gorilla Glass 5, lo schermo del Pixel 3a è protetto da Asahi Dragontrail Glass.
Secondo la mia esperienza, il Dragontail Glass non ha nulla a che vedere con il Gorilla Glass. Il mio Pixel 3a sembra un telefono vecchio di 12 mesi. I graffi sono molto evidenti nella parte superiore e inferiore del display dove sono permanentemente visibili sulla cornice nera del telefono. Anche il display OLED è abbastanza graffiato, ma almeno non si possono vedere i graffi quando il display è acceso.
Devo ammettere che non sono l'utente di smartphone più attento. Non uso una custodia perchè rende il telefono più grande. Non uso una protezione per lo schermo perché non voglio rovinare la vivacità del display. Infilo il telefono nelle tasche dei miei pantaloni e delle mie giacche, ma non lo lascio a scodinzolare con le chiavi. Faccio con il Pixel 3a ciò che faccio con ogni dispositivo che uso ma nessuno di questi sembra essere arrivato secondo in uno scontro di boxe contro un gufo cornuto come questo.
Sistema di sblocco old-fashion
Il Pixel 3a non ha alcun sensore di impronte digitali sul display e nessuna tecnologia di sblocco tramite riconoscimento del volto di nuova generazione. Per sbloccarlo dovrete utilizzare il sensore di impronte digitali montato posteriormente, piuttosto retrò.
Questo potrebbe essere il motivo che mi spingerà ad abbandonare il Pixel 3a prima della fine dell'anno. Si parla del nuovo face unlock che Google dovrebbe offrire nei Pixel 4 e, se così sarà, la differenza con il Pixel 4a si sentirà non poco a meno che Google non introduca nella fascia media questa nuova tecnologia.
Anche quando si confronta il Pixel 3a con altri smartphone da 400 euro presenti sul mercato, la mancanza di un sensore di impronte digitali sul display è abbastanza ovvia. Li stiamo vedendo montati su smartphone da meno di 200 euro come lo Xiaomi Mi A3.
Conclusione: non posso fare a meno del Pixel 3a
Forse è il software Android di serie e gli aggiornamenti tempestivi, forse è l'applicazione per la fotocamera, o forse è il corpo sottile e leggero del telefono. Probabilmente, è una combinazione di tutti questi fattori che mi fanno tornare al Pixel 3a.
Ho acceso il nostro Pixel 3 XL per aggiornarlo ad Android 10 la scorsa settimana ma poi sono tornato al Pixel 3a. Forse sono pazzo, ma io continuo a consigliarvi il 3a. Se siete disposti a proteggere il display (con molta attenzione!) il Pixel 3a è la prova che non occorre spendere più di 400 euro per avere un grande smartphone con una grande fotocamera e il software Android più aggiornato del pianeta.
Il Pixel 3a è in grado di gestire la vita quotidiana di un giornalista tech e che vive in una moderna città digitale affidandosi allo sharing, ma... Può andare bene anche per una persona che abita in campagna, fa dei lavori manuali per passione (e per non dover pagare chi li fa di mestiere), usa spesso l' automobile, memorizza in .WAV (il formato audio più vecchio di tutti) i suoi CD sullo smartphone, ogni tanto collega una chiavetta con un adattatore USB OTG e lo sharing non sa neanche cosa sia?